«Nessuna dichiarazione, per far sì che il lavoro venga svolto in serenità. Parleremo quando ci sarà una soluzione definitiva»: Narciso Buffoni, presidente della Provincia e padrone di casa, stamani al tavolo istituzionale dedicato a Nca, spiega così la decisione presa insieme agli altri esponenti degli enti locali di non commentare l’esito della riunione. L’incontro si è tenuto questa mattina a palazzo Ducale alla presenza del sindaco di Carrara Angelo Zubbani, del presidente della commissione Attività produttive del comune di Carrara Fabrizio Giromella, dei sindacati, dei rappresentanti della proprietà di Nca e, per la prima volta del presidente di Assindustria, Giuseppe Baccioli. Proprio questa partecipazione lascia pensare a un tentativo di imprimere una svolta al confronto, dopo le tensioni degli ultimi mesi. Baccioli non si sbilancia, non rilascia dichiarazioni e si limita a dire che si è trattato «di un incontro assolutamente normale». Da inizio anno però, il clima all’interno della fabbrica di Viale Colombo era tornato rovente, a causa dei problemi sul mercato russo lamentati dall’azienda e della vicenda dei 40 operai “relegati” in sala mensa. Le maestranze erano arrivate, qualche settimana fa, a presentarsi a sorpresa in consiglio comunale, a Carrara, per sollecitare alla politica di attivarsi per chiedere chiarimenti sul futuro del cantiere. E così stamani si è riaperto il tavolo istituzionale dedicato a Nca, sull’esito del quale però, i delegati degli enti hanno deciso di tenere la bocca cucita. E forse per fugare i sospetti che questo “silenzio stampa” sia solo l’ennesimo sintomo delle difficoltà della trattativa, Buffoni qualche parola, alla fine, se l’è lasciata scappare: «Ritengo che ci siano le possibilità di avere dei risvolti positivi e di arrivare a una conclusione soddisfacente del percorso» ha detto, infrangendo il patto con i colleghi, il presidente della provincia. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, stamani i rappresentanti delle istituzioni hanno lanciato alla proprietà un messaggio semplice e chiaro: «siamo pronti a discutere di tutto ma non dei livelli occupazionali sanciti nell’accordo di programma del 2012, quelli non si toccano» avrebbero detto, in sostanza Zubbani e Buffoni. Un atteggiamento di fermezza apprezzato dai sindacati e a cui l’azienda avrebbe risposto da un lato confermando i problemi sul suo mercato di riferimento, quello russo, e dall’altro annunciando di essere già impegnata nel tentativo di intercettare nuovi traffici e magari nuovi carichi di lavoro. La sensazione è che quello di stamani sia stato un incontro interlocutorio, in preparazione di una nuova e più approfondita riunione durante la quale la proprietà potrebbe essere chiamata a entrare nel dettaglio dei suoi progetti industriali. Un appuntamento dunque delicatissimo che – secondo i bene informati – potrebbe essere convocato presso la sede di Assindustria.