carrara comuneAnimi caldi ieri pomeriggio in commissione Cultura: i consiglieri comunali sotto la guida del presidente Enrico Isoppi e alla presenza dell’assessore all’Istruzione Giovanna Bernardini, si sono confrontati sul tema delle sedi scolastiche e, in particolare, sull’ipotesi di trasferimento del Liceo Scientifico Marconi presso la sede dell’Itis Galilei. Alla riunione hanno partecipato un nutrito stuolo di genitori degli studenti dei due istituti oltre a Davide Poletti ed Enrico Boggi i quali, nella loro veste di consiglieri provinciali, sono stati chiamati a riferire delle strategie messe a punto dall’amministrazione apuana, responsabile in materia di scuole. Sarà stato forse per la delicatezza del tema, che riguarda anche e soprattutto questioni legate alla sicurezza degli studenti o la notizia che i tecnici del comune di Carrara hanno partecipato a una sola delle quattro riunioni tenutesi in provincia sull’argomento, fatto sta che dopo pochi minuti la seduta si è trasformata in una vera e propria bagarre. Diversi consiglieri hanno lamentato di essere stati insultati dal “pubblico”, mentre qualche genitore ha accusato alcuni commissari di averli provocati, dichiarando esplicitamente di “non fregarsene nulla” delle sorti dei ragazzi. Lo scontro verbale è stato così acceso che la polemica sull’accaduto è proseguita anche stamani, durante la commissione Ambiente, dedicata peraltro a tutt’altra materia. Subito in apertura di seduta, questa volta nelle vesti di presidente di commissione, Davide Poletti ha chiesto che i cittadini intervenuti all’appuntamento fossero identificati e ha quindi sollecitato l’intervento della Polizia Municipale. Ne è scaturita una nuova discussione, piuttosto accesa, sull’opportunità di mantenere l’apertura delle commissioni, di chiuderle al pubblico o eventualmente pretendere l’identificazione dei partecipanti. Sulla scia delle proteste post-alluvione e dell’esperienza dell’Assemblea Permanente, la partecipazione alle sedute dei consigli e delle commissioni comunali è aumentata, con un conseguente incremento del “pressing” e delle contestazioni ai consiglieri, in particolare quelli di maggioranza. «Non intendo più sopportare offese personali e sono pronto a sporgere querela contro chi mi offende. E’ per questo che voglio conoscere le generalità di chi viene in commissione» ha spiegato Poletti. In alcune commissioni, i presidenti, prima di concedere la parola ai cittadini chiedono loro di presentarsi. In caso di rifiuto però, i consiglieri comunali non hanno alcuna autorità per imporre l’esibizione di un documento ma l’unica cosa che possono fare è sollecitare l’intervento della Polizia Municipale, nel caso ci siano pericoli per l’ordine pubblico.