all argine carrioneLA PROCURA STAREBBE PER DISSEQUESTRARE I LOTTI DEL CARRIONE A RIDOSSO DELLA FOCE. SECONDO INDISCREZIONE I REATI IPOTIZZATI NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA SULLE MODALITA’ DI CORSTRUZIONE DEGLI ARGINI DEL TORRENTE SAREBBERO GIA’ PRESCRITTI. INTANTO SI ALLARGA LA LISTA DEGLI INDAGATI.

I sigilli apposti dalla procura ai lotti 1, 2 e 3 degli argini del Carrione avrebbero vita breve. Secondo fonti accreditate, la Procura starebbe per dissequestrare le sponde del torrente più prossime al mare, e più precisamente i primi tre lotti, dalla foce a monte. Dopo il 5 novembre, oltre all’inchiesta sul crollo della sponda in via argine destro, la procura aveva aperto un altro filone di indagini per verificare se anche sul resto dell’asta del torrente potessero esserci state problematiche in merito alla costruzione degli argini. E così praticamente su tutto il tratto a valle del Carrione erano spuntati i sigilli, con il sequestro ininterrotto dei lotti dall’1 al 10, ovvero dalla foce a via Brigate Partigiane in località Nazzano. Adesso però la Procura starebbe per dissequestrare le sponde situate in prossimità della foce e questo non perchè gli inquirenti hanno fatto chiarezza sulle modalità di costruzione ed escluso ogni ipotesi di reato. Piuttosto, essendo i lotti dall’1, 2 e 3 quelli di più vecchia realizzazione, ed essendo stati edificati più di 6 anni fa, i reati eventualmente commessi durante i lavori sarebbero già prescritti. Per ora si tratta solo di indiscrezioni ma la conferma della procura non dovrebbe tardare ad arrivare. Intanto le indagini procedono: l’incidente probatorio, con le prove “irripetibili” ovvero i test distruttivi sulla sponda crollata il 5 novembre, è stato rinviato perchè nel frattempo la lista degli indagati si è allungata. Ma, sempre secondo fonti accreditate questo esame, decisivo per l’esito dell’inchiesta, dovrebbe tenersi a stretto giro e comunque entro il mese di aprile