Estorsioni e truffe nel mirino della Tenenza della Finanza, guidata dal luogotenente Luigi Serreli, che ha concluso una lunga e complessa attività di polizia tributaria e giudiziaria che ha portato alla denuncia di mezza dozzina di persone, tutte italiane, che negli ultimi anni si sono rese protagoniste di una lunga serie di reati. Il sodalizio criminale ha gestito in modo illecito aziende operanti nel settore delle attività professionali ma anche della vendita al minuto e all’ingrosso di materiale per l’edilizia, mobili di arredamento, accessori per la casa e sanitari.
L’attività di servizio ha esaminato l’evoluzione storica del gruppo che, attraverso l’utilizzazione di quattro ditte, tutte operanti in maniera sconosciuta al Fisco e attive a Sarzana nel medesimo capannone, ha inanellato una sequenza di violazioni di natura tributaria che ha consentito di far emergere elementi di reddito sottratti all’imposizione diretta per oltre due milioni e duecentomila euro, nonché violazioni all’Iva per più di mezzo milione di euro.Le aziende facevano da paravento per la consumazione di una serie di truffe condotte ai danni di decine di clienti-aquirenti di beni e servizi – ai quali, a fronte anche di pagamenti anticipati, non è stato consegnato alcun prodotto o corrisposta alcuna prestazione; i medesimi beni erano a volte oggetto di più anticipi incassati contestualmente da diversi ignari potenziali compratori. Taluni clienti delle imprese ispezionate, inoltre, sono stati sottoposti a veri e propri atti di violenza attraverso vessazioni psicologiche e intimidazioni per impedire loro di segnalare situazioni anomale; da qui la contestazione dei reati di estorsione, minacce, lesioni, diffamazione e ingiuria
. Le indagini sulle truffe hanno portato le Fiamme gialle a far luce anche su un clamoroso furto di prodotti alimentari destinati al mercato canadese, per circa mezzo milione di euro, di cui è responsabile la medesima compagine malavitosa. L’Autorità comunale locale ha disposto, su sollecitazione della Finanza di Sarzana, la sospensione della licenza di esercizio e la chiusura al pubblico per ogni attività imprenditoriale esercitata nel sito occupato dalle aziende verificate. È l’atto finale che pone termine alle ruberie della banda e che interrompe la lunga sequenza di eventi delittuosi.
I reati: annotazione di fatture false, occultamento e distruzione di scritture contabili, omessa dichiarazione di imposta, bancarotta fraudolenta patrimoniale, insolvenza fraudolenta, impiego di lavoratori irregolari (tra i quali un minorenne ed extra-comunitari), falsità in scrittura privata, falsa attestazione resa a pubblico ufficiale, appropriazione indebita, ricettazione, estorsione, minacce, lesioni, diffamazione e ingiuria nonché guida senza patente. Sequestrati oltre 800 metri quadrati, adibiti a discarica di rifiuti pericolosi e due autoveicoli.
il tirreno