tribunaleGli avvocati Enzo Frediani ed Elena Tongiani non hanno voluto percorrere la strada del rito abbreviato, quella che avrebbe concesso ad Andrea Mazzi, accusato di duplice omicidio volontario, uno sconto sulla pena. Niente abbreviato, quindi: si va a processo in Corte d’assise, davanti ad otto giudici, due togati e sei popolari. Per i reati più gravi, l’ordinamento prevede, infatti, che la sentenza sia pronunciata da magistrati “di professione” affiancati da cittadini, sorteggiati da apposite liste.

E  il tribunale di Massa conclude le procedure e sceglie i sei giudici popolari che dovranno decidere se la vigilia di Natale del 2013 ad uccidere Andrea Fruzzetti, 21 anni, ed Enrico Baria, 30 anni, sia stato Andrea Mazzi. Dovranno anche valutare se, come sostiene il pubblico ministero Rossella Soffio, al giovane possa essere contestata l’aggravante della premeditazione. Processo delicatissimo, sia per la gravità del reato contestato (Mazzi rischia l’ergastolo), sia per l’attenzione che su quel procedimento punta l’intera città. Sabato 18 aprile si aprirà il processo: accanto ai giudici togati Giovanni Sgambati(presidente del collegio) e Sara Farini siederanno otto giudici popolari. Di questi sei sono effettivi, due sono, invece, supplenti ed entreranno a far parte del collegio soltanto in caso di impedimento o malattia dei 6 effettivi. I due supplenti parteciperanno comunque a tutte le udienze perché, nel caso siano chiamati a comporre il collegio, dovranno avere esatta conoscenza degli atti e dei contenuti del dibattimento.

I sei giudici popolari effettivi sono Giuliana Vita, Stefania Croce, Maria Soccorsa Tenace, Paolo Cantinotti, Terenz Grisanti e Nicola Savi. Sono giudici supplenti, invece, Simone Segafredo e Simonetta Giorgi (unica lunigianese, gli altri sono massesi o carraresi). Sono stati scelti con una complessa procedura: da una lista presentata dagli uffici anagrafe dei Comuni (della Provincia) un apposito software estrae 240 nomi (120 donne e 120 uomini), segue quindi un secondo sorteggio per ridurre il numero a 50. Da quei 50 si procede a nominare i giudici effettivi e i supplenti. Viene dispensato – così prevede la legge – chi ha un impedimento. Ieri, infatti, il giudice Sgambati, responsabile della procedura, riconosce l’impedimento, quindi esonera tre persone: una madre in allattamento, una donna in avanzato stato di gravidanza e un artigiano con problemi familiari e lavorativi.

Individuati gli otto nomi, la Corte d’Assise si costituisce: sabato 18 aprile il via al processo. La prima udienza sarà dedicata alle questioni prelimari, quindi alle eventuali eccezioni e alla costituzione delle parti civili. A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Rossella Soffio. La seconda udienza sarà invece quella che vedrà entrare nel vivo il processo. Andrea Mazzi – per ricostruire i fatti – è accusato di duplice omicidio volontario: secondo l’accusa ha ucciso Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria, la vigilia di Natale del 2013, tra via Beatrice e piazza Mercurio

 

 

 

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