Una condanna a due anni complessivi. E la pena decisa dal giudice Fabrizio Garofalo per Davide Cavalli (un anno), Enza Cavallini (4 messi) e Saturnino Mucelli (6 mesi). I primi due sono i titolari della Apige di Livorno; Mucelli invece manovrava il cestello che si è schiantato contro una parete dell’ospedale di Massa. Erano accusati di lesioni gravi colpose e di non avere rispettato le norme di sicurezza. In quell’incidente si fecero male in tre, a uno di loro – Mauro Balloni – Garofalo ha riconosciuto un indennizzo di cinquecentomila euro perché ha perso l’uso di una gamba.
Erano saliti in tre sulla piattaforma-gru per controllare lo stato dei lavori sul tetto dell’ospedale; e anche per fare verifiche sulla sicurezza del cantiere. Ma di sicurezza non ce n’era a sufficienza: la piattaforma cedette e si schiantò contro il muro dell’edificio vicino. A sette anni quell’episodio drammatico e doloroso – una vera “strage sfiorata” – , è finito in tribunale il processo per lesioni gravi colpose a carico dei titolari della ditta che stava effettuando i lavori e dell’operatore della piattaforma. L’incidente avvenne la mattina del 10 aprile 2008 all’ospedale vecchio di Massa. La piattaforma, mossa da un braccio telescopico, cedette e si schiantò contro la parete dell’edificio. Nel cestello della piattaforma c’erano tre persone: Rosa Mistica Cattaneo, 49 anni, architetto, dipendente dell’Asl nell’Ufficio tecnico; Mauro Balloni 72 anni, anch’egli dipendente Asl, tecnico del settore manutenzione; Saturnino Muccelli, 56 anni, livornese, operatore che muove la piattaforma e dipendente della società Apige, la ditta che stava effettuando lavori di rifacimento del tetto del reparto di Radiologia, danneggiato da una tromba d’aria. I due tecnici dell’Asl dovevano verificare lo stato dei lavori, capire se era tutto a posto. La piattaforma, mossa da un braccio mobile tipo gru e fissata al terreno con 4 zampe telescopiche, sale fino al tetto, circa 10 metri di altezza. L’architetto scatta diverse foto, l’operatore sposta il cestello di lato, per consentire ai tecnici un diverso punto di osservazione. A quel punto, l’incidente: la piattaforma perde l’equilibrio, il braccio si inclina paurosamente e la piattaforma va a schiantarsi contro il muro dell’edificio vicino. Cattaneo e Muccelli possono dirsi fortunati: finiscono in una finestra. La donna riporta la frattura di una mano e la perdita di una falangetta; il manovratore se la cava con ferite al volto e alla fronte. Balloni, invece,finisce incastrato fra la piattaforma e il muro dell’edificio. Una sbarra di ferro gli entra nella natica, provocando una grave emorragia interna; ha il bacino fracassato e resterà imprigionato per un’ora e mezza. Lotterà per un mese tra la vita e la morte, subirà un calvario di 9 medi di ospedale e ancora oggi ha notevoli difficoltà a camminare.
Davide Cavalli ed Enza Cavallini, titolari della Apige di Livorno; e lo stesso Saturnino Muccelli, che manovrava il cestello, sono stati accusati di lesioni gravi colpose e per non avere rispettato le norme di sicurezza. Parti civili erano l’Asl, e le due vittime: l’architetto Rosa Cattaneo e Mauro Balloni, questi ultimi ascoltati dal giudice Fabrizio Garofalo.
il tirreno