tribunaleEra pronto a patteggiare una pena di due anni anche se continua a professarsi innocente, ma quando il suo legale gli ha detto che il giudice Alessandro Trinci e il pubblico ministero Rossella Soffio avevano previsto come pena accessoria obbligatoria la confisca dei cinque appartamenti che aveva messo a disposizione, affittandoli a prezzo di mercato, di altrettante ragazze sudamericane Egidio Giorgi, agente immobiliare di 63 anni titolare dell’agenzia Il Lago, a Marina di Massa, ha detto no. E ha preferito il processo, che è iniziato immediatamente con la deposizione di due testimoni dell’accusa.
Giorgi è accusato di favoreggiamento della prostituzione perché le sue inquiline in realtà erano escort. L’agente immobiliare ha sempre dichiarato di non conoscere le donne a cui aveva affittato gli immobili e soprattutto di non sapere che lavoro facessero, il sostituto procuratore invece sostiene il contrario. E le carte finora hanno dato sempre ragione alla Soffio, dato che la confisca è stata confermata da due giudici e soprattutto il gip aveva deciso il divieto di dimora per lui e un suo assistente che è deceduto prima che cominciasse il processo.
Tra i testimoni dell’accusa ci sono le escort, quaranta ragazze – ma anche donne oltre la quarantina – che nei mesi scorsi (l’indagine risale alla fine del 2012) hanno collaborato con la procura raccontando come venivano reclutate e perché sceglievano proprio Marina come luogo di lavoro. Una di queste oggi in aula ha detto che l’agenzia immobiliare, nonostante gli affitti fossero decisamente cari, era rinomata tra le prostitute di lusso. Il servizio che forniva Giorgi era completo, per il pubblico ministero: perfino l’autista personale, quando c’era bisogno. Gli appartamenti – come ha ricostruito un brigadiere – erano arredati con gusto e con rifiniture di pregio, infatti la clientela delle giovani era composta perlopiù da liberi professionisti che non avevano problemi di orari di lavoro e frequentavano le garconièrre soprattutto di mattina. Qualcuno però aveva esagerato ed è stato pedinato dalla consorte insospettita da quelle uscite insolite e ripetute.
Ed era stata proprio una donna, schifata da quello che aveva visto (pensava alla classica amante, invece quando ha suonato alla porta della rivale ha scoperto che questa era una lucciola), ad andare dai carabinieri per denunciare sia la ragazza che il marito. I militari avevano voluto approfondire la cosa e, fingendosi clienti, avevano intuito che il giro era davvero enorme. Il ricambio era periodico e costante, in modo da soddisfare la domanda di sesso. Davvero alta.
il tirreno