«Il mancato reddito che derivava dall’Imu agricola viene compensato con soldi ‘sottratti’ all’agricoltura, con provvedimenti che penalizzano le aziende che operano in questo settore. Per questo, la Cia Toscana Nord aderisce alle iniziative di protesta organizzate a livello regionale e nazionale».
A dirlo è il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Toscana Nord, Piero Tartagni che prosegue: «I nuovi parametri, infatti, non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto, trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio e a beneficio dell’intera collettività».
Secondo il presidente della Cia Toscana Nord, estremamente penalizzante per le aziende agricole è l’abolizione della diminuzione del cuneo fiscale per i dipendenti agricoli, che in origine era stato previsto nella Legge di Stabilità: «In pratica – afferma – questo dimostra che le ‘tasche’ sono sempre le stesse e, cioè, quelle degli agricoltori, che non possono sopportare ulteriori aggravi economici in un momento difficile come quello che stanno attraversando».
La Cia ha chiesto un’ulteriore e sostanziale proroga del termine del versamento per il 2014: «In subordine a tale richiesta – afferma Tartagni – chiediamo che, in sede di conversione del Decreto, si proceda almeno alle necessarie modifiche e si metta mano alla revisione dell’aliquota base del 7,6 per mille, comunque troppo elevata per il settore primario».
E, per far sentire la propria voce, la Cia Toscana Nord aderirà alle manifestazioni regionali e nazionali, ribadendo, in questo modo, il proprio forte dissenso a una politica confusa e penalizzante.