Sulla questione Imu agricola e montana il Pd ha chiesto ufficialmente al ministero dell’Economia di accelerare nella revisione dei criteri per il pagamento dell’imposta sui terreni, prendendo a riferimento i criteri Istat per la definizione dei comuni montani, parzialmente montani e non montani. Lo ha fatto con una nota in cui si esprimono i deputati: Nicodemo Oliverio (capogruppo in commissione agricoltura) Enrico Borghi (capogruppo in commissione ambiente), Sabrina Capozzolo (membro della segreteria e responsabile nazionale agricoltura), Chiara Braga (membro della segreteria e responsabile nazionale ambiente), Luca Sani (presidente commissione agricoltura), Ermete Realacci (presidente della commissione ambiente), Massimo Fiorio, Raffaella Mariani e Tino Iannuzzi, i quali hanno incontrato i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole per un approfondimento sull’Imu agricola. Da parte del Ministero – osservano i deputati – è stato confermato l’impegno per una ridefinizione che tenga conto delle specifiche esigenze del mondo agricolo e dei comuni. Allo stesso tempo i deputati chiedono che i terreni montani siano completamente esentati dal pagamento dell’Imu, “anche in considerazione del quadro economico e del fondamentale ruolo svolto dall’agricoltura di montagna. Per i comuni parzialmente montani è necessario distinguere, perlomeno, tra chi fa agricoltura e chi no, esentando i terreni di proprietà o in affitto a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali”. “Un’ottima iniziativa – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – ora serve una decisione urgente che tenga conto anche delle esigenze dei comuni vista la prossima scadenza del 26 gennaio. Contribuenti e Comuni non possono sempre pagare scelte inadeguate a monte” – conclude Giurlani.