Immaginel“È stato un cortocircuito, mai avuto problemi con nessuno, mai gridato con nessuno. Noi siamo persone perbene e abbiamo perso tutto”. A parlare è Giuseppe Venturini titolare dello stabilimento Oasi andato a fuoco nella notte di martedì 16. “Lì dentro tutta la nostra vita, i nostri ricordi, le nostre emozioni . Era la nostra seconda casa da 30 anni”. In questo momento la conta dei danni è impossibile: ” non c’è più nulla, il bar, le cabine, le sdraio e gli ombrelloni che avevamo conservato dopo l’estate. Siamo distrutti”

Venturini esclude dunque l’ipotesi dolosa dell’incendio. Il titolare del bagno,Giuseppe Venturini, martedì 16 è stato sentito a lungo dagli inquirenti che volevano sapere nel dettaglio tutto quello che è capitato in queste ultime settimane, per capire se c’erano stati dei segnali da parte di malintenzionati che l’uomo non ha capito. Lui ha negato, ma ha fornito però una spiegazione che ha dato il là a una possibile traccia che deve essere valutata nelle prossime ore. Insomma, potrebbe non essere così lontana la soluzione del caso.

I vigili del fuoco non hanno trovato punti di innesco e stanno valutando anche la possibilità che tutto sia partito dal quadro elettrico della struttura e poi le fiamme si siano alimentate autonomamente.

 

 

 

il tirreno