carabinieriLo hanno visto mentre consegnava una pallina di marijuana a un ventenne, si sono avvicinati e lo hanno fermato. I carabinieri non avevano alcuna intenzione di arrestarlo perché il quantitativo di droga era davvero minimo: volevano denunciare quel trentanovenne, un uomo nato a Roma ma da tempo residente a Massa in un camper. Lui però si è arrabbiato per quell’intervento delle forze dell’ordine, al punto che approfittando di un attimo di distrazione della pattuglia (i militari stavano prendendo i dati del cliente del pusher per segnalarlo alla prefettura come consumatore di stupefacenti) ha tirato fuori un coltello dalla tasca dei pantaloni e ha bucato due pneumatici della vettura di servizio. A quel punto i carabinieri del radiomobile gli hanno stretto le manette ai polsi e lo hanno portato in caserma alla Plava e lo hanno identificato e soprattutto gli hanno fatto passare la notte in guardina.

Poi questa mattina il brigadiere e l’appuntato che avevano eseguito l’arresto lo hanno portato in tribunale, dove il giudice Giovanni Sgambati ha confermato il fermo e disposto i domiciliari in attesa del processo per direttissima che si terrà la prossima settimana. Quando hanno chiesto all’uomo – gli inquirenti non hanno voluto rivelare la sua identità – quale fosse il suo domicilio lui ha indicato un camper, dove praticamente mangia e dorme da diversi anni, dato che è stato sfrattato da casa. «L’altra sera ho commesso un errore, perché io non sono uno spacciatore. Vi prego di mon mandarmi in carcere, non resisterei un giorno», ha supplicato l’imputato.
Una rapida consultazione tra il giudice, il pubblico ministero e l’avvocato difensore e poi il via libera alla detenzione sul caravan. Non senza qualche perplessità.
il tirreno