118 ambulanza“Il mio bimbino io l’ho visto volare come una piuma. Come una piuma si era adagiato sul muretto, e poi il volo, nel parcheggio del supermercato. Ho urlato: è morto. Non ho più capito nulla. Ricordo qualcuno che mi teneva per il braccio e mi gridava: Guido, non è morto, lo vedi che muove gli occhi”.
Sono passati quasi tre mesi da quella terribile mattinata del 24 ottobre quando un bambino di tre anni venne investito da uno scooter quando, insieme al nonno, stava guardando il treno dal cavalcavia dietro il parcheggio del supermercato Conad. Un urto e il piccolino era sbalzato per 10 metri, passato sotto una recinzione e finito nel parcheggio del supermarket. Con lui c’era il nonno, Guido che ora che il suo nipotino tornerà a casa, dopo la lunga degenza al Meyer di Firenze e la riabilitazione all’ospedale di Lecco, vuole ringraziare tutti. A cominciare da colui che, quella terribile mattinata gli ha stretto il braccio e gli ha detto: «Guido non è morto».

 

 

 

 

il tirreno