La Procura notifica l’avviso di conclusione indagini e l’inchiesta viene allo scoperto.
Nella bufera finisce la Camera di commercio: sono indagati gli ex vertici. L’avviso di garanzia arriva a Norberto Ricci, che ha ricoperto il ruolo di presidente, ad Alberto Ravecca e Alessandro Beverini che si sono succeduti nel ruolo di segretari camerali. Quarta indagata Francesca Cordiviola, direttore amministrativo di Camera di Commercio.
L’indagine riguarda l’utilizzo improprio del denaro a disposizione dell’ente e in quella gestione “allegra” sarebbero coinvolti anche enti e società satelliti, a vario titolo vicini alla Camera. La procura si sarebbe concentrata in particolare su alcune operazioni compiute nel 2012. Nei giorni scorsi il sostituto titolare dell’inchiesta avrebbe chiesto al giudice per le indagini preliminari l’applicazione delle misure cautelari. Per dirlo semplicemente: di fare scattare gli arresti (misura cautelare, ribadiamo). Ma il gip avrebbe respinto la richiesta facendo scattare quindi il ricorso del pubblico ministero.
E proprio in concomitanza con la richiesta e il rigetto sarebbero partiti i quattro avvisi di garanzia, notificati agli indagati un paio di giorni fa, con “l’invito” a nominare un legale di fiducia. La bufera non arriva inaspettata: qualche mese fa, infatti, la Finanza si è presentata in Piazza 2 Giugno, a Carrara, nella sede dell’ente camerale e ha sequestrato diversi documenti relativi al 2012. Nei giorni scorsi, la conclusione delle indagini.
L’avviso è arrivato anche a casa di Norberto Ricci, l’ex presidente della Camera: «Mi viene chiesto di scegliere un legale, ma non vengono indicate le esatte contestazioni che si muovono agli indagati. So che la Procura indaga su fatti del 2012 e personalmente sono sereno, consapevole di aver agito nella correttezza. Io – aggiunge – non avevo un ruolo operativo. Aspetto che il mio legale visioni tutti gli atti, legga nel dettaglio le contestazioni che mi riguardano. In ogni caso – ribadisce – sono nell’assoluta tranquillità».
Questa non è la prima indagine che riguarda la Camera di commercio: nel 2011 è finita nel mirino della procura nell’ambito di un’inchiesta per abuso in atto d’ufficio. In sostanza, l’ente avrebbe omesso di farsi versare da parecchie società i diritti camerali che ogni azienda iscritta al registro delle imprese deve obbligatoriamente pagare. In altre parole qualcuno in Camera avrebbe chiuso un occhio per far risparmiare la quota di iscrizione a società amiche.
il tirreno