ti ringrazio per il tuo intervento di ieri presso il Commissariato di Carrara per informarli del mio proposito di non curare più le mie patologie come forma di protesta dopo che per l’ennesima volta ho cercato di contattare le istituzioni per avere quelle risposte e quegli interventi che, come ben tu sai, chiedo dall’evento alluvionale che per ben 2 volte nel 2012 ha colpito la mia famiglia, la mia abitazione, la tua famiglia, la tua abitazione e tutti gli abitanti di via Casalina a Bonascola.
Prima di andare avanti voglio ringraziare gli appartenenti le forze dell’ordine, che si sono immediatamente attivati per contattarmi telefonicamente e successivamente si sono recati presso la mia abitazione per darmi conforto morale convincendomi che una forma di protesta di quel tipo avrebbe arrecato danno soltanto alla mia salute e ai miei famigliari e anche materiale attivandosi per fare intervenire i vigili del fuoco e la protezione civile che hanno prontamente provveduto a posizionare sacchi di sabbia nei punti più critici in modo da arginare, anche se in parte, la valanga d’acqua che avrebbe comunque investito la mia abitazione se il maltempo di ieri pomeriggio avesse portato un’altra “bomba d’acqua” come preannunciato dall’allerta meteo diramata dal Comune fin dalla settimana scorsa. Un grande riconoscimento và anche a quest’ultimi che svolgono il loro lavoro fra mille difficoltà. E da qui si vede che non sempre e non tutte le istituzioni non rispondono o sono carenti nei confronti dei cittadini in difficoltà.
Questa mattina, scorata e stanca, mi sono alzata con il proposito di andare avanti con la mia protesta; poi ho appreso la luttuosa notizia della morte di una delle due donne salvate dopo 60 ore dall’alluvione, e mi associo, anche se poco può fare, al dolore dei famigliari che probabilmente hanno perso tutto ma sicuramente hanno perso il ben e più prezioso : la vita del loro congiunto che nessun rimborso, raccolta fondi o quant’altro potranno mai restituire all’affetto dei suoi cari.
Così mi sono fermata a riflettere : vale veramente la pena di rischiare la propria vita? Una è già stata strappata inesorabilmente a questa terra: non basta? Ritengo di doverti esprimere il mio dubbio anche in merito alla tua decisione di portare avanti la tua protesta contro le istituzioni, che parrebbe si siano dimostrate carenti su tutti i fronti ,con lo sciopero della fame. Sei convinto di quello che stai facendo? Hai una famiglia che ti aspetta e ha bisogno di te, in fondo sei in possesso, come lo sono io, di sufficienti documenti per dimostrare l’inefficienza delle istituzioni che governano questo territorio martoriato da alluvioni, dai dissesti finanziari, dalla mancanza di posti di lavoro e che altro ancora?
Se veramente al primo cittadino di Carrara interessasse la tua salute , ti avrebbe contattato in qualche modo quanto meno per cercare di dissuaderti e convincerti che, collaborando e colloquiando, le cose si possono sistemare.
Credo, e forse mi sbaglio, che anche nella lontana ipotesi che il primo cittadino di qualsiasi città abbia fatto tutto quanto nelle sue possibilità per evitare disastri simili, proprio per l’importanza della carica che riveste si dovrebbe sentire comunque responsabile e non dovrebbe cercare di discolparsi pubblicamente trincerandosi dietro responsabilità altrui ma soltanto, in primis, scusarsi per non essere riuscito a salvaguardare la vita dei suoi cittadini e poi attivarsi prontamente e fattivamente per mettere in sicurezza il nostro amato e martoriato territorio.
Una voce che nasce dal fango
Maria Letizia Maurizzi
inviata a:
Presidente RENZI,
Graziano DElRIO
MINISTRO ALFANO
MINISTRO GABETTI
PREFETTO di MASSA
DOTTOR BUONVINO
PROCURATORE GENERALE MASSA
PRESIDENTE ROSSI REGIONE TOSCANA
Presidente BUFFONI PROVINCIA
SINDACO COMUNE CARRARA
Vice SINDACO COMUNE DI CARRARA
Assessore URBANISTICA COMUNE DI CARRARA Assessore lavori pubblici COMUNE DI CARRARA CONSIGLIERA BIENAIME’
CONSIGLIERE BARATTINI