“Con il progetto pilota “Start up house”, che in parte anticipa la riforma degli strumenti di intervento regionale a favore dell’avvviamento d’impresa, intendiamo favorire i giovani imprenditori e la nascita di nuove imprese alle quali potranno andare, complessivamente, fino a 30.000 euro che serviranno a trovare anche spazi di qualità, locali e attrezzature, in cui insediare le proprie attività. Al tempo stesso puntiamo ad utilizzare il patrimonio immobiliare esistente, a partire da quello pubblico, di cui realizzeremo un censimento. Un’altra delle caratteristiche di questo progetto è la rapidità di attuazione: partiremo entro l’anno”.
L’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro, Gianfranco Simoncini, sintetizza così il nuovo progetto varato nel corso della giunta regionale di lunedì scorso. La casa delle start up, cioè delle imprese che si avviano, si compone di tre azioni separate e complementari.
“Con le linee ‘house’ – spiega l’assessore – metteremo a disposizione delle nuove imprese giovanili spazi attrezzati ove insediarsi e recupereremo alcuni immobili per attrezzare nuovi spazi, pagheremo tramite voucher il 100 per cento di un contratto di servizio per l’acquisizione dei suddetti spazi attrezzati per la durata di 18 prorogabile a 24 mesi fino ad un massimo di 15.000 euro a fondo perduto. Con ‘microcredito giovani’, sezione speciale del fondo rotativo per le imprese concederemo microcrediti per liquidità e per investimenti fino a 15.000 euro restitituibili da 5 a 10 anni. A questo complesso di azioni la Regione ha destinato 14 milioni di euro”.
Uno degli obiettivi del progetto è quello di trovare forme di partenariato pubblico/privato finalizzate ad una utilizzazione intelligente del patrimonio immobiliare mediante l’offerta di spazi inutilizzati per iniziative imprenditoriali, anche attraverso forme quali il concorso di idee, per una loro utilizzazione da parte di imprese giovanili.
La delibera regionale individua in 40 anni l’età limite per poter ottenere i finanziamenti previsti e non sarà possibile cumulare i benefici di “impresa giovanile” con quelli del microcredito liquidità.
“Abbiamo varato questi provvedimenti – conclude Simoncini – per cercare di fornire una risposta, sia pur parziale, al diritto al lavoro e ad un reddito, soprattutto a favore di coloro che tentano di crearlo attraverso l’iniziativa imprenditoriale. E’ una linea di intervento che si inserisce lungo la strada aperta dal Progetto Giovanisì e dal Programma garanzia giovani. In questo quadro per andare incontro alle esigenze delle imprese di nuova creazione, già da luglio in Toscana abbiamo esentato dal pagamento dell’Irap le start-up innovative e le aziende di industria e servizi che investiranno nell’high tech nel corso del 2014 e che rientrano in uno specifico elenco”.
Ma non è tutto. L’assessore ha ricordato inoltre che le start up possono anche accedere al fondo di garanzia della legge 21, quella per l’imprenditoria giovanile e femminile. “Una legge – spiega – che ha dato i suoi frutti e che ora riparte, da settembre, con il nuovo gestore Toscanamuove. Dal dicembre 2012 a marzo 2014 le legge 21 ha permesso di ricevere a 1744 imprese 102 milioni di finanziamenti dagli istituti bancari. Di queste, ben 1584 sono start up.
Grazie a questi ultimi provvedimenti è di fatto già operativo a favore delle giovani imprese un sistema di sostegno integrato, che comprende diverse tipologie di strumenti alcuni dei quali fra loro cumulabili”.