laboratorio marmiLe aziende produttrici di macchine e di utensili per la lavorazione del marmo  dichiarano di appoggiare  e condividere   le motivazioni che hanno spinto gli operatori delle cave  e della trasformazione a dare  con la serrata un  forte segnale contro il nuovo Piano Paesaggistico.

Una protesta che non può essere ritenuta esagerata, come è sembrata ad alcuni, se commisurata agli effetti  devastanti che le nuove normative  avranno sul tessuto  economico sociale nel territorio.  Una reazione eccezionale  dunque per scongiurare un impatto catastrofico.

In una terra “anarchica”  come la nostra  dove è difficile elaborare stategie condivise e trovare direttive comuni di sviluppo,  la risposta è stata ferma ed univoca.

Tutte le aziende grandi e piccole, di tutto il comprensorio, appartenenti alle diverse organizzazioni datoriali, si sono strette in un fronte comune a difesa non solo dei loro interessi ma della sopravvivenza dell’intero sistema economico.

Le aziende delle macchine per il marmo – settore che si è sviluppato  di pari passo con il mondo delle cave e della trsformazione, confrontandosi, collaborando nei processi innovativi e di crescita – ritengono  indispensabile non soltanto  appoggiare ma anche  condividere le azioni della protesta.