Siamo arrivati alla stretta finale: il 2 ottobre si decide per le province. Adesso le posizioni sono ancora più chiare di quanto già non lo fossero all’ inizio del tormentone. Il progetto regionale delle tre grandi aree che collocava Lucca in posizione subalterna rispetto a Pisa ormai è saltato.
Ci ha pensato il Sindaco di Arezzo Fanfani a farlo saltare difendendo il ruolo della sua città capoluogo di provincia. Se dunque si sono aperte prospettive anche per Lucca noi lucchesi dobbiamo riconoscenza al sindaco Fanfani che non si è lasciato abbindolare dalle fumisterie fiorentine.
Ci tengo anche a sottolineare che nella campagna per la difesa di Lucca capoluogo l’ associazione commercianti ha svolto un ruolo fondamentale. Ancora una volta i commercianti, come istituzione e come singole individualità si sono dimostrati un efficace baluardo a presidio degli interessi della comunità lucchese.
Rispetto a chi si è ostinato a non voler intendere la vera natura della posta in gioco i commercianti hanno subito compreso che la perdita dell’ identità di capoluogo avrebbe comportato per Lucca una caduta di ruolo. Caduta che avrebbe significato una consistente perdita di funzioni, un impoverimento istituzionale con sensibile e immediate ricadute economiche.
Questa era la vera questione. Partiamo da questa riflessione per ridare a Lucca prospettive di sviluppo e di crescita. L’ occasione dell’ unificazione con la provincia di Massa (unica soluzione credibile) pone Lucca al centro di una vasta area territoriale. E’ il momento di saper dimostrare capacità di governo e di guida per l’ intero territorio dell’ intera provincia.
da Lo schermo