Ieri sera il sindaco Angelo Zubbani si è presentato in consiglio comunale per relazionare sulla rottura del tavolo del marmo usando parole molto dure nei confronti degli imprenditori del settore lapideo. Innanzitutto il lungo intervento del primo cittadino si è aperto ricordando la filosofia della bozza d’accordo presentata dall’amministrazione comunale, un pacchetto che al proprio iterno non teneva conto soltanto delle tariffe ma anche della triangolazione fra le imprese e i trasportatori sulla questione sassi, la filiera di trasformazione locale, rapporti tra uffici settore marmo e imprese e più in generale una nuova sinergia tra imprese e amministrazione. «La strada più difficoltosa e più giusta verso l’accordo ci impedirà di avere una ricaduta immediata sul bilancio di quest’anno», permette questo il sindaco annunciando che il bilancio di quest’anno «non avrà paragoni con quelli passati». Chiaramente in negativo. Dignità e orgoglio con queste parole Zubbani ha spiegato il perché il tavolo non è potuto andare avanti neanche con i 18 milioni proposti dagli imprenditori, su questa il sindaco ha usato parole durissime definendola una “cifra tarocca”. Pieno appoggio al sindaco è arrivato dalla maggioranza con le parole del presidente della commissione marmo Nicola Marchetti:«andiamo convinti al secondo tempo della partita», ha detto il consigliere della federazione della sinistra «cerchiamo quelle imprese virtuose che ci sono e che sono pronte a scommettere sul territorio». Dai banchi dell’opposizione è arrivata un sostanziale appoggio alla decisione di Zubbani con qualche distinguo soprattutto tra le file del Pdl.