servizio completo alla pagina telegiornale

 

Si sono conclusi, dopo quasi un anno, i lavori di restauro di villa Schiff Giorgini a Montignoso, storica villa settecentesca e sede degli uffici comunali. I lavori iniziati l’estate scorsa, sono stati curati dall’architetto Nicola Gallo e hanno riguardato il recupero delle facciate e la pulizia dei marmi che arricchiscono la struttura. Il progetto ha previsto anche il ripristino della terrazza che occupa parte del tetto, trasformandola in una sala riunioni. La villa è sicuramente uno dei maggiori monumenti del nostro territorio e, grazie a al lavoro di restauro, può essere ammirata in tutto il suo antico splendore. L’intervento totale ha avuto un costo di 600.000 euro, per il 60 % a carico della regione.

 Quello che tuttavia conferisce il maggiore risalto alla villa è il recupero della maggior parte delle stanze del piano terra: al loro interno infatti è stato inaugurato il centro di Documentazione e museale della Linea Gotica. Un unicum nel suo genere, un percorso didattico e culturale suddiviso per stanze, che diventano al contempo, luoghi della mente, dove lo spettatore si trova immerso nell’atmosfera della lotta partigiana di 60 anni fa. Un iter composto di grandi pannelli illustrativi, corredati da materiale fotografico che terminano poi nell’ultima stanza dove è possibile ammirare un plastico che riproduce tutte le zone della provincia di Massa Carrara assieme alla  linea gotica. Il museo ha la caratteristica di essere una struttura in continua trasformazione: chiunque possegga foto o materiale risalente al periodo della guerra può liberamente consegnarlo al comune e divenareà parte integrante della struttura mussale. E’ doveroso ricordare che Montignoso, tra il settembre del 1944 e l’aprile del 1945 ha avuto il triste primato assieme a Cassino, di avere visto distrutto oltre il 70% delle sue abitazioni  e delle sue infrastrutture civili. Presenti all’inaugurazione alte cariche civili e militari oltre al sindaco di Massa Roberto Pucci e a quello di Montignoso Federico Binaglia.