Cedimenti sì cedimenti no. Dopo tre giorni di interrogativi e dubbi, ieri, nel corso del consiglio comunale il sindaco angelo zubbani ha finalmente sciolto il mistero su quanto è accaduto veramente la scorsa settimana, nella parte centrale del Politeama. Solo venerdì scorso il primo cittadino aveva negato che i pilastri del palazzo di piazza Matteotti avessero subito nuovi cedimenti, smentendo le voci che parlavano di nuove crepe su due colonne e spiegando che, il lavoro febbrile iniziato proprio nella giornata di venerdì nell’atrio dell’edificio, era stato programmato da tempo. Ieri davanti all’assise Zubbani è tornato sui suoi passi, ammettendo che dal monitoraggio effettuato sul palazzo sono emersi problemi a tre colonne della sezione centrale, sulle quali è stato immediatamente effettuato un intervento di messa in sicurezza, con un’operazione praticamente identica a quella che aveva interessato il pilastro lesionato nel giugno del 2008. Una vera e propria inversione a U, con cui il primo cittadino ha ammesso di fatto che, nonostante puntellature e messa in sicurezza, la parte centrale del politeama continua a muoversi in modo preoccupante.Nel corso del consiglio di ieri, il sindaco Zubbani ha poi annunciato i nomi dei componenti dell’unità di crisi che collaborerà con l’amministrazione monitorando gli interventi sul Politeama, precisando che c’è ancora un posto vuoto a disposizione dei comitati e delle associazioni che vigilano sulla struttura, come il Comitato per la Difesa della Politeama e La Comune. In attesa di conoscere la risposta dei cittadini, per ora, i componenti dell’unità di crisi sono quindi l’avvocato Marina Vannucci, membro dello staff legale del Comune, la direttrice di Amia, Lucia Venuti, il commercialista Emanuele Giorgi, l’ing. Luca Amadei, che già in passato aveva lavorato sulla struttura, l’architetto Claudia Paola Lucini, il presidente dell’associazione “Amici della Lirica” Pier Paolo Stanke, e il garante della comunicazione per il Comune Giovanni Iozzi. Il municipio si è poi voluto avvalere della collaborazione di un gruppo di storici, Cesare Piccioli, Beniamino Gemignani e Gualtiero Magnani, chiamati a studiare la validità e l’applicabilità del Rogito Attuoni, il documento che obbliga la proprietà del Politeama a garantire il pubblico utilizzo del teatro Verdi.