Una storia che aveva appassionato molti cittadini massesi: una telecamera piazzata nell’ufficio dell’ex comandante della polizia municipale di Massa Francesco Delvino, sconosciuta  a tutti anche al comune che non l’aveva autorizzata. Fu scoperta quando Delvino già aveva fatto le valige, allontanato dal suo incarico dal sindaco di Massa che non gli aveva voluto rinnovare il contratto. Una telecamera che, non si sa chi l’abbia predisposta, ma che pare registrasse tutto quello che avveniva nell’ufficio del comandante, con un sistema ingegnoso e sofisticato. Quasi contemporaneamente il sindaco di Massa viene raggiunto da  starne minacce: sms e una mail in cui lo si ricatta con presunte registrazioni, che riguarderebbero la Asl 1, l’ospedale unico, la bonifica del sito. All’inizio si pensò che i due casi potessero essere collegati e che quelle registrazioni di cui parlava la mail di minacce potessero essere quelle effettuate nell’ufficio di Delvino, per altro mai ritrovate. Ma poi l’episodio è finito nel dimenticatoio. Trasferito Delvino, di quella telecamera, di chi l’abbia presa in consegna, delle sue registrazioni e dello scopo per cui era stata posizionata, non se ne è saputo più nulla. Le stesse minacce a Pucci hanno preso una piega diversa e le registrazioni di cui si parla nella mail sono state piuttosto ricollegate al buco di bilancio della Asl 1 e a quel nastro che la commissione di indagine parlamentare dice di possedere, riguardante una conversazione tra Pucci e Rossi, sulla bonifica del sito. Anche di questo episodio non se ne è saputo più nulla. La Digos, che prese incarico la mail e i messaggi di minacce direttamente dalle mani del sindaco, come lui stesso ci aveva  confermato, nega ancora di essere intervenuta e la magistratura ha la bocca cucita. Così i cittadini sono sempre nelle stesse condizioni: se succedono magagne nei loro comuni, possono venirlo a sapere ma non arriveranno mai al bandolo della matassa. Prima o poi, ci si dimentica di tutto e i responsabili non vengono mai sbattuti in prima pagina.