Dei 25 mila lavoratori degli appalti di pulizia degli istituti scolastici che resteranno a casa, oltre 1200 sono in Toscana. Ciò significa che in più di 300 scuole della regione non saranno garantiti né servizi di pulizia né la sorveglianza degli studenti. E in provincia di Massa Carrara, secondo i dati forniti dalla Cgil, sono 75 le lavoratrici che tra due settimane rischiano di perdere il posto di lavoro. Già in questi giorni sono state avviate le prime procedure di mobilità, dopo che dal 2009 in base al decreto ministeriale, si era tagliato il 25% dei contratti di lavoro. Gli incontri con il Ministero della Pubblica Istruzione hanno portato sola la proroga al 31 dicembre, poi scatteranno gli altri licenziamenti previsti dal Governo con forti ripercussioni sulla sicurezza negli ambienti scolastici e sulle famiglie che si ritroveranno senza uno stipendio. Ad inizio dicembre, 3.000 addetti hanno manifestato a Roma in difesa dell’occupazione e dei servizi; durante quel presidio una delegazione sindacale è stata ricevuta da un rappresentante del Gabinetto del Consiglio dei Ministri a cui è stata sottolineata la necessità di interventi sul piano finanziario, ma soprattutto a cui è stato chiesto il rifinanziamento complessivo della spesa per il mantenimento dell’attuale occupazione. Si sciopererà di nuovo venerdì 17, a sostegno dei 1200 posti di lavoro a rischio della Toscana.