Il consigliere comunale Stefano Caruso vince la sua battaglia contro l’esponente del popolo azzurro Sandro Casalini: “Ci sono voluti ben 3 gradi di giudizio, tutti vinti dal sottoscritto, per arrivare a scrollarsi di dosso “l’interessatissimo” ricorso del primo dei non eletti”. Con queste parole Caruso annuncia con soddisfazione la sua vittoria e fa sapere che: “la corte di cassazione, con sentenza del 26 novembre ha rigettato la domanda in quanto non ci sono assolutamente cause di ineleggibilità a me ricollegabili”. E Caruso oggi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Ho sempre rispettato le regole; ho subìto beceri attacchi riguardo la divisa che indosso e la mia conseguente paventata ineleggibilità; ho aspettato in silenzio, la mia conferma nel ruolo di consigliere legittimamente eletto, ma adesso è arrivato anche il momento di far sentire la propria voce contro chi ha cercato in tutti i modi di attaccarmi personalmente”. Il consigliere del Pdl è però amareggiato dall’atteggiamento del partito a livello locale che, spiega, “non ha mai avuto una posizione di sostegno nei confronti di un suo eletto, mostrando, viceversa, di accogliere figliol prodighi al suo interno, e tra questi proprio il ricorrente Casalini”. L’amarezza di Caruso è però ripagata dal supporto dimostratogli dal gruppo consiliare del Pdl, “amici – dice – che sempre mi sono stati vicino, soffrendo con me e dimostrandomi quotidianamente solidarietà”. Ed è proprio questo forse ad infastidire, continua Caruso: un gruppo consiliare preparato e coeso che non ha mai prestato il “fianco” ad accordi o ad interessi sotto traccia e che dà fastidio a chi dice che non esista opposizione. E adesso che anche il quarto è saltato a bordo, conclude Caruso, il quadrato è finalmente completo.