Sarebbe semplicemente sconvolgente addebitare il disastro idrogeologico e la tragedia che ne è seguita che ha portato alla morte di 3 persone nel Comune di Massa alla presunta presenza di un tappo di sabbia e detriti alla foce del Torrente Carrione nel Comune di Carrara. Questo sostiene Il Vice Presidente della Provincia Magnani tornando a ribadire la propria posizione verso la situazione della foce del Carrione, individuato da Caccia e Ambiente come possibile causa degli avvenimenti dei giorni scorsi. “Forse chi si esprime in questi termini”, dichiara Magnani, “non è consapevole della portata delle affermazioni che fa e questo è senz’altro pericoloso in un momento come questo che solo ieri ha visto la comunità provinciale stringersi intorno alle famiglie colpite dal dramma”. Per fare chiarezza e dissipare i dubbi su questo fronte dal 2007 sarebbe invece stato istituito un Comitato tecnico composto da rappresentanti della Provincia di Massa-Carrara, del Comune di Carrara, dell’Autorità Portuale, del Genio Civile e dell’Autorità di Bacino Regionale Toscana Nord per il monitoraggio periodico di quel tratto di costa. I tecnici avrebbero così più volte verificato che gli accumuli di materiale che periodicamente si depositano in prossimità della foce vengono demoliti nel corso delle piene di maggiore intensità del Carrione. “Si tratta di un fenomeno comune a molti corsi d’acqua legato strettamente all’evoluzione naturale del tratto della foce”, conclude Magnani, “e ritengo quindi le esternazioni su possibili o presunte cause del disastro del 31 ottobre inopportune, intempestive e assolutamente fuori luogo.”