Nessuna risposta a un anno dalla richiesta della pubblicazione della situazione patrimoniale degli eletti e dei nominati e il caso si fa questione politica. Così interpretano il silenzio dell’Amministrazione le associazioni, radicale “La Conca”, “Giordano Bruno” per Sinistra e Libertà ed Arci Carrara e Lunigiana. Se la legge 441/82 dispone l’obbligatorietà della pubblicazione della situazione patrimoniale, non solo dei titolari di cariche elettive ma anche direttive di alcuni enti (ovvero oltre a Parlamentari, Assessori e Consiglieri anche dirigenti di aziende pubbliche, direttori delle Asl e membri delle Comunità montane), neppure le 200 firme raccolte tra i cittadini e presentate un anno fa sarebbero bastate per convincere l’Amministrazione a pubblicare la situazione patrimoniale dei suoi membri. Riunitasi la Conferenza dei Capigruppo, la richiesta sarebbe stata bocciata in toto, con l’unica eccezione di Gianni Musetti, e le associazioni tacciate di servirsi in maniera strumentale di simile richiesta. Allo scopo di mettere a tacere tali accuse allora, Angela Ricci, lo scorso 29 Luglio ha presentato la richiesta in forma privata: “Ho preso questa decisione”, spiega, “per testare la possibilità che può avere un privato cittadino di veder rispettati i suoi diritti di elettore, ovvero di conoscere non solo il patrimonio, ma anche l’attività politica dei suoi rappresentanti (la pubblicazione infatti riguarda anche la registrazione dell’operato di ogni singolo amministratore, dalle azioni compiute, alle proposte, alle mozioni presentate)”. Anche in questo caso però, a 3 mesi di distanza, alcuna risposta sarebbe pervenuta dal Presidente del Consiglio Luca Ragoni. “Oggi”, prosegue Ricci, “ci rivolgiamo ancora pubblicamente all’Amministrazione, chiedendole quali siano le sue intenzioni ed annunciando che, in caso di un ulteriore silenzio siamo pronti a compiere azioni dimostrative, la cui forma valuteremo in seguito”. A questo punto allora, secondo le associazioni, la questione si farebbe del tutto politica, tanto più che stessa sorte avrebbero avuto fino ad ora i registri delle coppie di fatto e dei testamenti biologici: seppur fossero queste iniziative verbalmente condivise dall’Amministrazione. Grave sarebbe infatti anche, in questo senso, l’appropriazione da parte del Presidente del Consiglio, di una cinquantina di testamenti biologici di cittadini carraresi consegnategli da Fabio Bernieri del Circolo “Giordano Bruno” e dei quali, seppur contengano dati sensibili, non si sarebbe avuta più notizia. Per venire incontro all’Amministrazione inoltre le associazioni si dicono disponibili, non solo a fornire qualsiasi tipo di assistenza tecnica, ma anche a sancire con questa una convenzione a costo zero per aprire e gestire uno sportello che si occupi appositamente della registrazione di testamenti ed unioni civili.