Strutture sportive di Massa? Purtroppo non se ne salva una: lo grida l’opposizione, lo ammette anche la maggioranza, lo sanno le associazioni sportive e le mamme che non sanno dove portare i loro figli a fare un po’ di attività fisica. Una situazione che rischia il collasso, a causa delle palestre delle scuole fatiscenti, inadeguate, poche e mal ridotte, dello stadio degli Oliveti che è inagibile, della piscina comunale che “fa acqua da tutte le parti”, del palazzetto dello sport che, in pratica, non esiste. Mancano i soldi per ristrutturare strutture sportive che hanno circa 30 anni e dove la manutenzione ordinaria è stata pressocchè assente. Nel piano triennale delle opere ancora si leggono i project financing per la cittadella dello sport, da 25 milioni di euro e il project  financing per il palazzetto dello sport, che invece ne vale 2 milioni e mezzo. Eppure di queste opere non se ne è sentito più parlare. Pare che, le ultime notizie sul palazzetto siano però positive: il delegato allo sport del comune Fabio Vullo, durante un’intervista rilasciata ad Antenna3, ha dichiarato che il sindaco di Massa ha preteso dalla sua giunta una accelerata, con o senza project. Il sindaco, il palazzetto lo vuole realizzare davvero nel tempo che manca alla fine del suo mandato: il problema adesso è capire se sia ancora disponibile il privato che, ben due anni fa, aveva deciso di investire lì il suo denaro. A Massa, il palazzetto non si è ancora costruito, non per la mancanza di fondi, ma per la mancanza di una variante urbanistica che permettesse l’avvio dei lavori. Una variante che la giunta aveva già approvato, che poi si è persa, che poi è stata ritrovata sul tavolo di una commissione regionale che la doveva approvare pur non essendocene la necessità e che infine, ottenuta anche questa approvazione si è fermata, non si sa dove. Il consiglio comunale la dovrebbe approvare, il condizionale è d’obbligo, in una delle prime sedute del 2011. Questo significa che bisognerà ricorrere nuovamente a bando e lasciar passare, come minimo, altri sei mesi, mentre intanto il privato, col suo fattibile e finanziato progetto, se ne è andato. Vullo non dà colpe a nessuno e diplomaticamente afferma solo che “lo sport non è stato fino a questo momento una delle priorità amministrative, perchè ci sono state tante emergenze”, ma spera che le cose cambino.