«La Regione ha aggirato le norme nazionali antisismiche e diminuito la sicurezza in 3 comuni della provincia di Massa Carrara». A renderlo noto i Consiglieri regionali del Pdl Jacopo Ferri e Giovanni Donzelli che spiegano: «Un’ordinanza del Presidente del Consiglio risalente al 2003 definisce la ripartizione delle zone sismiche, suddividendo il territorio in quattro zone a seconda del grado di sismicità, prevedendo per ciascuna di esse un diverso regime di controlli per gli interventi edilizi. «Nella provincia di Massa Carrara – illustrano Ferri e Donzelli – non c’era alcun comune che ricadesse nelle zone a bassa sismicità. Tutti, compresi i Comuni di Massa e di Carrara, erano individuati in zona 2, quindi ad alta e media sismicità e con la necessità di autorizzazioni preventive per gli interventi edilizi». «Nel 2006 la Regione Toscana creò però una quinta zona, denominata 3S, con un regime di controllo semplificato equiparabile alla zona 3, inserendoci appunto  tre dei comuni massesi che erano inseriti in zona 2, cioè a rischio sismico medio, retrocedendoli non nella classifica del rischio, ma in quella della sicurezza». I tre comuni retrocessi in sicurezza sono il capoluogo, Massa,  e le città di Carrara e Montignoso. Nonostante le segnalazioni e l’allarme lanciato dall’Ordine dei Geologi, ha ribadito Ferri, e nonostante la frequenza di eventi sismici consigli di non sottovalutare il rischio, la Regione mantiene in vita questa quinta zona promiscua, derogando la legge e, soprattutto, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini che vi abitano e che rischiano di vivere in zone a media sismicità, ma in edifici controllati secondo i criteri utilizzati per le zone a basso rischio». Proprio per questi motivi i consiglieri del popolo della libertà Ferri e Donzelli insieme ai colleghi del gruppo, hanno presentato un’interrogazione sulla questione chiedendo al governo centrale di intervenire in merito.