Guardia di finanza a caccia dei furbetti che non rilasciano fattura o scontrino fiscale. Le fiamme gialle da alcuni giorni stanno tenendo d’occhio negozi di ogni genere (dai bar ai fruttivendoli, dai parrucchieri ai ristoranti) e anche gli studi di alcuni professionisti. La percentuale di chi vuole imbrogliare il fisco è in aumento: in pratica quasi un negoziante su due preferisce rendere fantasma la vendita.

 

 

 

da Il Tirreno
I militari si appostano all’uscita degli esercizi pubblici in borghese e attendono i clienti che escono. Poi mostrano il tesserino e chiedono che cosa hanno consumato. Infine chiedono l’esibizione dello scontrino. Il cliente anche se non lo ha non rischia niente. I guai sono tutti del titolare del locale. Contravvenzione e alla quarta segnalazione arriva la richiesta di chiusura a tempo determinato (solitamente tre giorni). Sono diverse le richieste inoltrate dal comando provinciale della Finanza all’Agenzia delle Entrate di Firenze. Ma ancora provvedimenti di chiusura non sono stati ufficializzati.

La percentuale dei furbetti quindi sale al cinquanta per cento. Quest’estate era del 33%. Nei primi cinque mesi del 2010 le irregolarità sono state 316 (+33%). Allora come adesso i settori meno virtuosi erano quelli della vendita al dettaglio di beni, ambulanti, bar, ristoranti, meccanici e parrucchiere. A volte, come nel caso dei parrucchieri, lo stratagemma è quello di rilasciare una ricevuta di un importo più basso di quello fatto pagare al cliente. Ma quando quest’ultimo vede i finanzieri il più delle volte smaschera il giochetto.