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La storia dei fratelli Manici, Vittorio e Giancarlo ha fatto il giro d’Italia, dopo la nostra esclusiva intervista in molti hanno cercato di mettersi in contatto con questi due operai della ex fabbrica dei veleni, oggi chiusa, e sotto accusa per disastro ambientale. Ci sono ancora molti ricordi di quando i due fratelli lavoravano a rumianca. Ricordi che dimostrano la poca sicurezza e la poca attenzione dell’azienda nei confronti degli operai. Minimamente protetti e tutelati. Affiorano ricordi di quando per conto di Farmoplant, gli operai della Rumianca dovevano riempire taniche di Rogor
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I malori aumentavano e nessuno credeva fosse dovuto alla fabbrica dei veleni. Per gli ex operai Rumianca, per i pochi sopravvissuti nessun risarcimento
Il destino dei due fratelli è stato diverso. Per problemi di salute Vittorio, il più anziano,chiese all’azienda di essere trasferito in un reparto meno soggetto ai pesticidi e ai veleni della fabbrica, ma per questa richiesta fu licenziato
Licenziato perchè inutile e da lì una vita di stenti e lavoretti in nero, fino all’incontro con un altro imprenditore che oggi gli assicura la pensione
Giancarlo invece, il fatello più piccolo, fu trasferito, sette anni prima della chiusura della fabbrica per l’incidente e l’incendio interno, all’agip di livorno e lì racconta si sentiva come alla bussola
Adesso è incorso una grande causa in cui rumianca è accusata di disastro ambientale e si prevede un risarcimento per le amministrazioni e i comuni interessati di oltre 80 milioni di euro.