Si profila anche il reato penale di interruzione di pubblico servizio per l’amministrazione comunale di Massa se le attività della piscina fossero chiuse a fine mese. L’impianto, stando alle dichiarazioni del consigliere Stefano Benedetti, non può cessare l’attività e, in quel caso, i responsabili dovrebbero rispondere alla Magistratura. Ma il consigliere scarica da ogni accusa il delegato Fabio Vullo ricordando che “al momento del suo insediamento uno dei primi interventi fu fatto proprio sulla piscina con la stesura di un preventivo per la manutenzione straordinaria”. E non va dimenticato che Vullo ricopre un ruolo amministrativo senza portafoglio. Stava invece al sindaco Roberto Pucci, dice Benedetti, avviare l’iter per gli interventi richiesti sia dal delegato allo sport sia dallo stesso consigliere. Circa due mesi fa Benedetti presentò un’interpellanza nella quale, in vista del 31 agosto, data in cui cesserà la gestione della piscina della cooperativa Il Delfino, chiedeva perché non era stata indetta la gara ad evidenza pubblica per affidare la gestione ad un nuovo gestore. Tocca al sindaco Pucci, continua il consigliere, chiarire i motivi che non hanno permesso la pubblicazione del bando e relazionare urgentemente la vera situazione della piscina di viale Roma al Consiglio Comunale, così da prorogare eventualmente la gestione al Delfino ed effettuare al più presto i lavori di manutenzione straordinaria. E intanto, sulle manutenzioni effettuate negli ultimi anni, Benedetti chiede l’apertura di un’indagine.