DOSSIER RUMIANCA – LE TESTIMONIANZE DI DUE EX DIPENDENTI –    tg del 18.8.10

PARTE QUESTA SERA IL NOSTRO DOSSIER SULLA RUMIANCA, LA FABBRICA CHIUSA NELL’84 ANCORA SOTTOPOSTA A BONIFICA. RIVELAZIONI CHOCCANTI DA PARTE DI DUE EX OPERAI, CHE HANNO DECISO DI RACCONTARE LA LORO STORIA FATTA DI VELENI, BUGIE, RICATTI E INTIMIDAZIONI.  

Loro sono Vittorio e Giancarlo Manici, due fratelli ex operai della Rumianca, la fabbrica che chiuse nel 1984, dopo un incidente nel reparto di produzione erbicida e l’apertura di una inchiesta della magistratura che fece apporre i sigilli. Era il 12 marzo. Al momento dell’incidente i fratelli manici non lavoravano già più lì; il più anziano Vittorio, classe 1941 era stato licenziato qualche anno prima, mentre Giancarlo era stato trsferito dalla stessa azienda nel giugno dell’83 a Livorno, come operaio della Agip. Ma di anni in quella fabbrica di veleni così come la definiscono oggi i sopravvissuti, ne hanno passati tantissimi

 I malori cominciarono da subito a farsi sentire; cadevano i denti, il respiro era affannoso, le gambe non reggevano le ossa erano fragili, ma gli operai ci rivela vittorio manici erano quasi costretti a lavorare ugualmente. gli dicevano che fuori c’era la fila ad aspettare un impiego come quello: otto ore di lavoro al giorno, per 50 mila lire al mese.

 Giancarlo Manici ha lavorato in rumianca per 13 anni. di quel periodo ricorda solo dispiaceri. Lui si definisce un sopravissuto e racconta una storia quasi assurda di un container proveniente da israele, che loro dovettero scaricare, con gravi conseguenze di salute

 A quel tempo all’interno della Rumianca venivano trattate, ufficialmente,  solo sostanza chimiche per l’agricoltura.