“Vedo una platea piena di scienziati, architetti, fenomeni”, non ha resistito il sindaco Zubbani ieri sera ad indirizzare forti critiche a tutta quella parte di società civile che si era dichiarata contraria alla modifica del piano regolatore del porto di Marina di Carrara e che presenziava alla discussione in Consiglio Comunale. Se dall’Associazione Amare Marina si ribadiva contrarietà all’ampliamento, il primo cittadino non ha esitato a tornare anche sul tema legato al garante della comunicazione: la nomina di Iozzi non avrebbe nulla di macchinoso, bensì la scelta diretta da parte del sindaco di una figura interna all’Amministrazione rispecchierebbe quelle di altri Comuni toscani. Insomma, Zubbani non ha dubbi, si andrà avanti con la modifica del piano regolatore rispettando il programma elettorale, e sventolando il documento che riporta le parti che verranno ampliate sottolinea l’accordo tra regione e governo del mese di febbraio, con la firma di Berlusconi e Matteoli in calce che dovrebbe, a parer suo, smontare le velleità di tutti coloro che, negli ultimi tempi si sarebbero trincerati dietro una bocciatura datata, e relativa ad un progetto che sarebbe stato ben diverso da quello attuale. Strani comunque i giochi della politica … se l’intervento di Marchini sembra sottolineare la mancanza di una garanzia per la destinazione dell’area all’interno del protocollo, che potrebbe lasciare troppa libertà all’Autorità Portuale, il Prc non va comunque in fondo alla cosa, e la proposta d’inserire una mozione in tal senso, seppur alquanto generica, proviene dal capogruppo del Pd Martini, non senza provocare contrarietà nella maggioranza, tra le cui fila comunque pesa l’assenza di Maria Mattei, l’unica che aveva dichiarato la propria contrarietà al programma. Dalla parte opposta, il Pdl si astiene, mentre Musetti, dicendosi contrario, opta per l’uscita al momento della votazione. Latitante intanto, per tutta la seduta, il consigliere del Pdl Simone Caffaz, imbarazzante certo sarebbe stato, date le ultime novità in fatto di future alleanze, mantenere, in linea con l’opposizione, la propria astensione.