Giovanni Iozzi, sarà lui il garante della comunicazione a Carrara, nominato dal sindaco Zubbani, sarà lui, già consulente per l’osservatorio per la ztl e da tempo nell’organico amministrativo ad occuparsi di garantire una comunicazione tra cittadini ed ente comunale, che permetta un’adeguata partecipazione. Da attendersi comunque saranno le lamentele di comitati e consiglieri che nella scorsa seduta di consiglio si opposero alla normativa comunale sulla partecipazione, accusando l’Amministrazione di aver delineato un profilo ad personam, cucito appunto addosso a Iozzi: tra le altre cose infatti si richiedeva una laurea, quella in psicologia, non prevista dalla regione per il garante ma in possesso proprio di Iozzi. Forse per caso forse no, è di oggi un comunicato di Zanetti. Il vicesindaco con delega al decentramento e alla partecipazione, propone di avviare una valutazione complessiva di carattere politico sugli organismi di governo decentrato, cercando nuove forme per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. Come è noto la Legge Finanziaria del 2008 prevede l’abolizione delle Circoscrizioni nei comuni al di sotto dei centomila abitanti: quindi, a Carrara, con le prossime elezioni amministrative gli organi decentrati saranno destinati a sparire. “L’esigenza”, afferma Zanetti, “non è tanto e non solo quella di salvare gli organi decentrati, ma il punto è che non è possibile scollegare da questa  riflessione, una discussione più generale sull’attuazione di un nuovo tipo di decentramento che risponda meglio alle nuove esigenze espresse dal territorio”.  La domanda alla quale sarà necessario rispondere dovrebbe quindi essere, secondo il vicesindaco. se le Circoscrizioni, così come sono oggi, riescano a realizzare  davvero una rappresentatività  dal basso. Ricordando l’esperienza del Water Front e giudicandola positivamente, Zanetti sostiene che non sarebbe un caso che la Regione Toscana, prima in Italia, si sia dotata di una legge sulla Partecipazione e che  il Comune di Carrara abbia elaborato un proprio specifico regolamento. Politicamente insomma sarebbe necessario muoversi nella direzione di una crescita della cultura della partecipazione, in modo  da estendere, con nuove forme, la presenza dei cittadini nei processi decisionali. Nuove modalità quindi da discutere in un convegno apposito in città il prossimo autunno, facendo tesoro di esperienze già sperimentate, come quella del Comune di Verbania, che ha deciso d’istituire consigli di quartiere votati dai cittadini e che possono esprimere atti di indirizzo amministrativi. E il vicesindaco, senza dubbio, vola alto visto che proprio quella piemontese risulta essere la migliore città italiana in campo ambientale, grazie ai miglioramenti nelle PM10, nella raccolta differenziata e nel rapporto di emissioni di CO2 per passeggero del trasporto pubblico.