È durata undici giorni la fuga di Massimiliano Camparini, 40 anni, e della moglie Gilda Fontana, 45enne, con la piccola Anna Giulia. La coppia di Reggio Emilia, a cui la figlia era stata tolta per problemi di droga, aveva prelevato la bimba di 5 anni due venerdì fa, dall’istituto religioso francescano di marian di Massa, a cui era stata affidata. Ieri sera sono stati fermati al confine con la Svizzera. In nottata sono stati interrogati a Lugano e alle 4 di mattina sono stati rinchiusi lui nel carcere di massa carrara, lei in quello femminile di pisa. Al momento del blitz la bimba era con loro e pare sia stato secondo i genitori  di un distacco traumatico, come confermato anche dai carabinieri: Ha pianto, si è resa conto che papà e mamma venivano portati via, è stata immediatamente riassegnata alla tutrice del tribunale dei minori di Reggio Emilia, l’avvocatessa Sabrina Tagliati. Ora la coppia emiliana, che già aveva tentato di rapire la bimba lo scorso mese di marzo portandola in slovenia, potrebbe dire addio alla figlia per un lungo periodo. Due giorni dopo il rapimento, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche familiari e alle tossicodipendenze, aveva chiesto alla coppia di restituire la bambina: C’è stato bisogno invece dell’arresto al confine. Nel pomeriggio di ieri era intervenuto il legale dei coniugi emiliani, l’avvocato Francesco Miraglia, al quale i due avevano promesso: «Continueremo a stare dove siamo». I due accusavano la casa vacanze dov’era ospitata la figlia: «Anna Giulia si mangiava le unghie fino al sangue, era terrorizzata dalle punizioni a cui le suore la costringevano, mentre con noi sta benissimo». Dopo l’arresto il legale ha detto che la madre «si è sentita male» ma che lei e il marito «hanno ribadito di aver trascorso con la figlia i giorni più belli della loro vita».