Ha tentato di suicidarsi per il rimorso dopo esser stato accusato di aver inviato col suo cellulare un messaggio hard a una ragazza. E se si è tagliato le vene è proprio perché non avrebbe mai sopportato l’onta del disonore per quel fatto di cui si reputa comunque estraneo. E’ stato salvato dalla figlia e ora é ricoverato al Sant’Andrea.Protagonista della storia é un sessantenne della Val di Magra. L’incubo per lui è iniziato quando i carabinieri gli hanno chiesto chiarimenti su un messaggio Mms giunto sul telefono cellulare di una ragazza residente in Abruzzo.

Nessuna scritta, ma una foto che ritraeva inequivocabili parti intime di un uomo. La ragazza che lo ha ricevuto ha denunciato il fatto e i militari sono risaliti al titolare dell’apparecchio. «Quel numero è il mio, confermo, ma io non mi sognerei mai di fare questo genere di cose, sono una persona per bene», ha detto e ripetuto più volte ai carabinieri che lo hanno informato dei fatti. Forse è stato uno scherzo di qualcuno che ha avuto occasione di usare la utenza telefonica.