Era felice, stava rientrando dalla prima vacanza trascorsa con il suo bambino. Solo una settimana fa gli avevano comunicato che si era concluso l’iter dell’adozione e il piccolo Mattia era diventato legalmente suo figlio. Carlo De Nevi, spezzino di 46 anni, stava tornando a casa dopo una settimana trascorsa con la famiglia in Sardegna quando sul traghetto che lo stava riportando a casa ha avuto il malore. Si è accorto che era qualcosa di grave, è corso verso il bagno seguito con apprensione dalla moglie Alessandra che teneva in braccio il bimbo che ha poco più di un anno e la suocera, Dina. Ha cominciato a vomitare sangue, è caduto a terra ed è morto sotto gli occhi attoniti dei familiari.

La moglie Alessandra è corsa a cercare un dottore mentre la suocera con in braccio il piccolo Mattia è rimasta lì impietrita e impotente. Poi è arrivato un medico ma le condizioni di Carlo De Nevi erano ormai disperate. Inutili i tentativi di rianimazione. Non c’è stato nulla da fare se non un ultimo disperato tentativo di portarlo in un ospedale. Il traghetto salpato mezzora prima da Olbia è tornato nel porto di partenza dove un’ambulanza era pronta sulla banchina. Non è servita. Quando i militi e il personale medico e infermieristico del 118 hanno preso in consegna Carlo De Nevi per lui non c’era più nulla da fare se non ricomporre la salma a disposizione dell’autorità giudiziaria nell’obitorio dell’ospedale sardo

 

 

da Il Secolo XIX