Si tenta di nuovo il suicidio nel carcere di Massa: la notizia è trapelata ieri in tarda serata, questa mattina la conferma del Direttore Salvatore Iodice; un detenuto ha cercato di uccidersi, bevendo un flacone di detersivo; è stato subito visto e portato in infermeria per una lavanda gastrica; il Sappe, sindacato di polizia, in una nota diffusa alla stampa, parla invece di tentata impiccagione con delle lenzuola all’interno del bagno cella. In ogni caso, solo grazie al tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria addetto alla vigilanza in quelle ore e in quel reparto, si è potuto scongiurare il peggio. Sull’episodio il Sappe sottolinea che “è la dimostrazione dei drammi umani che quotidianamente si compiono nei sovraffollati penitenziari italiani” e che “solo grazie alle donne e agli uomini del Corpo che, in media, sventano ogni anno decine di tentativi di suicidio di detenuti nei penitenziari italiani, si salvano delle vite”. Anche il Direttore Iodice ammette che la condizione nelle carceri italiane non è la migliore; il detenuto che ieri ha tentato il suicidio, avrebbe dovuto scontare un residuo di pena di un mese; ma probabilmente era troppo per un 29 enne, con problemi di tossicodipendenza, fuori una compagna da cinque anni e un figlio; nessun lavoro e nessuna speranza di essere reinserito in società. Su questo problema Iodice ha fondato la sua battaglia per un carcere più umano, che diventasse un “quartiere” dove poter insegnare e non soltanto punire, dove si impara a stare a contatto con gli altri, dove si lavora, ci si guadagna del denaro. Le difficoltà sono comunque sempre troppe, ha ribadito spesso Iodice, il sistema carcerario andrebbe rifondato completamente