Un lungo applauso di benvenuto ha accolto il nuovo vescovo della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli; centinaia i fedeli accorsi in piazza San Sebastiano per ascoltare il primo discorso pubblico alla cittadinanza e per i saluti ufficiali del prefetto Merendino, del presidente della provincia Osvaldo Angeli e del sindaco di Massa Roberto Pucci. Monsignore ha fatto il suo ingresso sul lungo tappeto rosso salutato anche dal gruppo degli sbandieratori provenienti da Massa Marittima, città di cui è stato pastore prima di giungere a Massa. Il primo a riceverlo e salutarlo calorosamente, ma anche visibilmente commosso, è stato però il suo predecessore, monsignor Eugenio Binini, vescovo apuano per 19 anni. A lato del palco schierate inoltre tutte le autorità: i sindaci con i gonfaloni dei comuni di Massa Carrara e i rappresentanti delle forze dell’ordine, oltre ad alcuni delegati delle comunità ecumenica ed islamica. E’ stato il prefetto ad aprire i saluti a nome del sentimento profondo che unisce tutta la cittadinanza; senza mancare di ricordare i problemi principali che affliggono questo territorio e di ringraziare monsignor Binini che lascia un eccellente ricordo. “Sono certo che continuerà il percorso di dialogo instaurato negli anni passati”, ha affermato il presidente Angeli, “cristiani non si nasce, ma lo si diventa attraverso un cammino interno di coerenza del quale sentiamo il bisogno”. Anche Angeli ha espresso vicinanza a Binini per quanto fatto, con la certezza che il nuovo vescovo possa eguagliarlo. Neppure il primo cittadino ha dimenticato il periodo importante che binini ha affrontato con innovazione, ma monsignor Santucci, ha riferito Pucci, ha già dimostrato vicinanza con le visite in due luoghi di sofferenza, Opa e Eaton. “Quando siamo tormenta andiamo in chiesa o ci si rivolge alle istituzioni e io ho bisogno del sostegno del vescovo, ma penso che ci si possa aspettare il grande aiuto di cui abbiamo bisogno”, le parole del sindaco. Infine, ha voluto parlare il protagonista della giornata chiarendo subito di non essere l’uomo descritto: non vi aspettate molto perché faccio quello che posso, ma lo faccio al meglio, ha detto il vescovo ricordando poi un pensiero importante di Gesù: le persone oggi soffrono perché cercano tutte le stesse cose, soldi e potere. In realtà Gesù non esaltava i ricchi e i potenti ma diceva beati i poveri, i miti e i deboli. La gioia si ha solo se la si dona.