Duecento giovani inferociti perchè un guasto aveva mandato in tilt l’impianto acustico, la richiesta di avere i soldi indietro, l’assalto al bar di un gruppo più facinoroso, l’intervento della security, il parapiglia, l’arrivo in massa delle forze dell’ordine per riportare la calma. E, alla fine, la rabbia di alcuni teppisti che si sono lasciati andare ad atti vandalici, in strada, bruciando i cassonetti della spazzatura.


È quello che è avvenuto venerdì sera al Pala Expò dove era programmata una festa studentesca per salutare la fine dell’anno scolastico. Un party che raccoglie ragazzi e ragazzi provenienti non solo da Spezia e provincia ma anche dalla vicina Toscana. La star della festa – organizzata da un’associazione studentesca – era un dj di fama internazionale come Sven Vath, tedesco. Al palazzetto si sono presentate quasi duemila persone, un pochino meno del previsto per un party a base di musica che dalle 22 avrebbe dovuto terminare attorno alle tre di notte.

Tutto è andato bene sino all’1.30, quando la musica si è improvvisamente fermata. Un guasto tecnico, dice qualcuno, mentre dall’organizzazione fanno sapere che possa essersi trattato di un atto vandalico. Comunque sia andata, il risultato è stato che il Pala Expò è piombato nel silenzio e quando si è scoperto che, non essendoci un generatore d’emergenza, il black out sarebbe stato irrisolvibile, il silenzio si è tramutato in brusio e poi in aperta contestazione. I ragazzi volevano la restituzione dei soldi del biglietto pagato 25 euro, o almeno una parte. L’organizzazione, presa alla sprovvista, non ha potuto o saputo gestire la situazione e così quasi duecento persone hanno cominciato a protestare in maniera molto vibrata. Una parte ha anche tentato di assaltare il bar. Volevano fare una sorta di spesa proletaria per rientrare negli esborsi. Gli uomini del servizio d’ordine gliel’hanno impedito anche se visto il numero preponderante di studenti – diciamo così – abbastanza contrariati ed esagitati, hanno preferito chiedere aiuto a 112 e 113.

Il problema è che, proprio in quei minuti, polizia e vigili urbani erano impegnati in una serie di controlli amministrativi fra quartiere umbertino e centro città, così all’appello ha dovuto rispondere anche la Guardia di finanza, mentre i carabinieri hanno dovuto chiedere rinforzi da Sarzana. L’arrivo di alcune decine di uomini in divisa ha avuto l’effetto di placare gli animi piùttosto agitati. E il principio di tafferuglio che avrebbe potuto diventare, visto il numero di persone potenzialmente coinvolte, una rissa gigante è rimasto per fortuna solo abbozzato, tanto che nessuno è stato fermato o denunciato.

La serata, però, non è finita lì. Poco dopo, all’esterno, in via Federici, una trentina di ragazzi si è abbandonata ad atti teppistici. Sono stati presi di mira alcuni contenitori della spazzatura. Sono stati rovesciati e dati alle fiamme. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere gli incendi. La notte alternativa si è conclusa così, intorno alle 4 .

Ottavio D’Andrea responsabile security, assicura comunque che l’altra notte il servizio di sicurezza ha tenuto sotto controllo la situazione.

Subito dopo, però, sono iniziate le polemiche. Intanto quelle dei partecipanti perchè vogliono assolutamente essere risarciti, almeno in parte, di quello che hanno pagato. «Vogliamo un rimborso – dicono – perchè la festa è terminata troppo presto». E poi anche l’amministrazione comunale non è troppo contentata di come sia andato il party. E non solo per i danni all’interno del palasport e il rogo dei cassonetti. Da Palazzo civico fanno sapere di essere scontenti perchè troppi giovanissimi erano ubriachi. Eppure l’ordinanza vietava espressamente di somministrare gli alcolici – erano consentiti solo quelli soft sotto i 20 gradi ma ai maggiorenni – ai ragazzi sotto i 18 anni. E’ una sensazione ma forse quella di venerdì è stata l’ultima edizione della festa spezzina dello studente