Sono già disponibili i dati sull’export della provincia del primo trimestre 2010 e, osservando il dato complessivo, le esportazioni registrano una crescita del 8,7% rispetto al corrispondente periodo del 2009. questo rende noto l’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa-Carrara che sottolinea anche la ripresa del Paese, per un dato positivo del 6,6% e della Regione, cresciuta del 13,5%. In provincia il comparto che fa da traino all’aumento dell’export, è ancora quello delle macchine ed apparecchi meccanici: la crescita delle vendite all’estero del Nuovo Pignone quindi, ma in generale di tutta la metalmeccanica. Per quanto riguarda il settore lapideo invece l’analisi necessita di venir maggiormente articolata. Nei primi tre mesi dell’anno infatti marmo e granito lavorati, hanno registrato, in continuità con quanto si era già osservato in tutti i trimestri del 2009, una forte perdita in valore, circa 3 milioni e 700 mila euro, pari ad un -7,3%. Fatto preoccupante se si considera che l’ultimo dato positivo del settore risale al lontanissimo quarto trimestre del 2007, in certo senso ancor di più se un ulteriore confronto viene fatto con l’export di materiale grezzo. Quest’ultimo infatti avrebbe ottenuto un aumento di poco inferiore al 36%, rappresentando quasi l’8% del totale di tutto l’export provinciale; principale acquirente del settore ancora la Cina e un valore superiore ai 28 milioni di euro. Se quindi la vendita del materiale direttamente estratto dal monte sembrerebbe non aver risentito della difficile situazione dei mercati internazionali, forse i ripetuti allarmi provenienti da più parti circa la galoppante trasformazione del nostro in distretto minerario, si rivelerebbero sempre meno campati in aria. Se si volesse però far tesoro del consueto detto secondo il quale un male condiviso tirerebbe su il morale, si potrebbe procedere al confronto tra il distretto apuo-versiliese e quello veneto. In questo modo si appurerebbe che quest’ultimo ha raggiunto valori ben più gravi di quelli registrati nel distretto apuano: con 80 milioni di prodotti lapidei nei primi tre mesi dell’anno, contro i 90 registrati localmente. La spiegazione fondamentale va ricercata nella pesante crisi del granito che influisce di più sul distretto veneto che conferma una contrazione del -4,1% anche nel primo trimestre di quest’anno e che si sommerebbe alla fortissima caduta registrata già a fine 2009 nell’export dei lavorati pari al -28%, meno 147 milioni in valore assoluto.tabella 2