L’ordinanza Bartolini sarebbe estremamente rigorosa e incisiva, sia dal punto di vista scientifico sanitario che da quello tecnico giuridico, evidenziando e quantificando concretamente il danno alla salute dei cittadini di Carrara in un aumento della mortalità per cancro ai polmoni dell’ordine dell’8%  per ogni aumento della concentrazione media delle polveri sottili, oltre a far emergere che nelle polveri rilevate dalle centraline della Lugnola e di via Frassina, la componente PM2,5, quella di gran lunga più pericolosa, rappresenta all’incirca il 90% del totale.  questo sostiene l’Italia dei Valori, per voce del coordinatore provinciale Meloni, che per questi motivi tiene a ripetere quanto l’atteggiamento dell’Amministrazione carrarese lasci perplesso il partito, in quanto il Comitato sui Rischi per la Salute e l’ambiente dell’Unione Europea afferma letteralmente che le maggiori emissioni di polveri fini è data dagli scarichi dei veicoli, e dai processi di combustione ad alta temperatura. “Di fronte a questi dati”, afferma l’Italia dei Valori, “che certificano un grave rischio per la salute dei cittadini causato soprattutto dagli scarichi dei motori dei camion, il Sindaco, che è la massima autorità sanitaria locale, e un’Amministrazione Comunale responsabile avrebbero dovuto prendere immediatamente due provvedimenti giusti e rigorosi: l’interdizione del passaggio ai camion dotati di motori con eccessive emissioni e la riduzione e il controllo del numero dei passaggi, con l’obiettivo più che giustificato di evitare ogni superamento del limite di PM2,5”. Tra le prescrizioni del giudice quella che l’Italia dei Valori ritiene più efficace è la progressiva riduzione dell’asporto di scaglie e detriti, che rappresentano più dell’80% del materiale trasportato attraverso la città.  “Una politica non solo responsabile ma anche lungimirante”, sottolinea Meloni, “utilizzerebbe questa prescrizione anche per ridurre drasticamente l’escavazione e restituire alla città condizioni decenti di vivibilità, oltre che rappresentare l’unica possibilità di ricostruire le condizioni di una nuova valorizzazione del marmo di Carrara, una risorsa preziosa  che l’escavazione senza intelligenza e senza regole ha progressivamente svalorizzato all’interno del mercato”. La Politica, insomma per mancanza di coraggio o di autonoma capacità progettuale, dovrebbe smettere, secondo l’IdV, d’essere subalterna a una categoria di imprenditori, che avrebbe puntato tutto sulla quantità del materiale estratto invece che sulla qualità, accelerando il percorso di devastazione di un bene comune come le Apuane e avvelenando i cittadini.