Hanno sedici-diciotto anni, a volte anche meno. Sono ragazze, molte delle quali sarzanesi e della Val di Magra, di buona famiglia, mai avuto a che fare con la giustizia. Immagine dunque da “brave ragazze”. In una piazza del centro storico (soprattutto), si incontrano con l’altrettanto giovane spacciatore di hashish e marijuana, ma anche di ecstasy, cocaina ed eroina. Parlottano e si accordano: una prestazione sessuale, a volte completa, a volte parziale, in auto o in uno degli angoli più nascosti, e la droga arriva gratis. «L’ho provato sulla mia pelle –_ racconta una delle giovani che ha vissuto questa difficilissima situazione – e devo dire che inizialmente la cosa mi piaceva, così come piaceva e piace alle decine di ragazze come me che continuano a farlo, molte sono minorenni. La mia famiglia ha sempre cercato di proteggermi da tutto ciò che c’è fuori di casa, sono rimasta affascinata dal “proibito” in generale. E non è difficile entrare a contatto con i ragazzi che hanno a disposizione tutti i tipi di droghe, basta vedere certi assembramenti in giardini e piazza centrali di Sarzana, soprattutto la notte. Piccoli spacciatori, niente di più. Poi, dopo una sera trascorsa “al limite”, sono stata malissimo fisicamente e mentalmente. Mi sono detta che era meglio smettere con il sesso in cambio di droga, e con la droga pesante soprattutto perché ero arrivata a fumare eroina. Ne ho parlato con mamma e papà e insieme ci siamo rivolti al Comitato Solidarietà val di Magra e Apuano, che mi ha aiutata a uscirne».