Cinque minuti a testa: è il tempo che aveva a disposizione ciascun consigliere comunale di Massa per dire la sua sul caso Farmoplant e sul risarcimento beffa che il sindaco Roberto Pucci ha dovuto accettare dopo anni di battaglie giudiziarie. La discussione, durante l’ultimo consiglio comunale, è stata lunga e articolata: al centro del dibattito, delle polemiche e delle accuse, il dato di fatto, ovvero il disastro Farmoplant del 1988; un disastro sopratutto ambientale e turistico, che per molti non ha prezzo, ma che è stato valutato in un risarcimento da 750 mila euro; il comune di Massa ha accettato la proposta di transazione trasmessa da Edison Spa lo scorso 15 marzo 2010 e c’è poco da discutere: “Non potevamo ottenere di più- ha detto ancora una volta il sindaco- perchè una legge ci impedisce la battaglia sul fronte ambientale in cui avremmo potuto chiedere il grosso del risarcimento”. Infatti solo il governo può “trattare” con Edison sul danno ambientale e pretendere un risarcimento adeguato, che però non è detto venga investito a Massa Carrara, anzi, potrebbe trattarsi di una vera utopia. Il sindaco Pucci ha promesso che farà sentire la sua voce al Ministero, per impedire oltre al danno anche la beffa, ma non dipende certo da lui. Qualcuno dell’opposizione parla di un peso politico che a Roma non abbiamo mai avuto e che ci costringerebbe “ai box”, in tante scelte. Legato alla Farmoplant, secondo i consiglieri comunali intervenuti, c’è il calo del turismo locale, l’aumento della mortalità per tumori, l’inquinamento della falda, l’introduzione della zona industriale in area sin, con conseguente azzeramento degli insediamenti e diminuzione della produttività; insomma una ferita che non si rimarginerà: “ E’ vero, quei soldi sono un granello di quello che abbiamo subìto_ continua Pucci_ ; solo il progetto e i lavori di disinquinamento della falda, un danno non dovuto esclusivamente alla Farmoplant, costeranno 300 milioni di euro, che il territorio sarà costretto a pagare nel tempo; ma quei 750 mila euro sono il massimo che potevamo ottenere”. Il sindaco ribadisce che continuare con la battaglia legale sarebbe stato un grave rischio per il territorio: “ Potremmo arrivare alla fine con un pugno di mosche e costretti a pagare anche le spese legali di un processo che dura da 22 anni”. Il PD non è d’accordo con l’Amministrazione  “codarda e rinunciataria”e vorrebbe invece continuare la battaglia legale; il sindaco ha risposto che “ i giochi sono comunque già fatti” e che Massa ha già firmato per i suoi 750 mila euro. La maggioranza ha invece accettato la “sconfitta” economica, per non incappare in un danno peggiore, fidandosi del giudizio del primo cittadino e appoggiando la scelta, ma chiede che i pochi soldi ottenuti dal risarcimento vadano tutti investiti ad Alteta, secondo lei la zona più colpita dal disastro Farmoplant. Ma Pucci ha disatteso anche questa richiesta: “Tutto il Comune di Massa_ ha concluso_ è stato colpito dalla nube tossica scaturita a seguito dello scoppio; non potrei mai privilegiare una zona piuttosto che un’altra; è stata penalizzata Marina di Massa, l’entroterra cittadino, tutto il sistema turistico. Non si faranno eccezioni”.