Il consulente del sindaco vuole sostituire l’effige di Craxi con quella dell’attrice tolta dalla città di Porto Cesareo
«Via la statua di Bettino Craxi, mettiamoci quella di Manuela Arcuri che a Porto Cesareo non vogliono più»: così ad Aulla, il comune della Lunigiana in Toscana il cui ex sindaco Lucio Barani (Pdl) nel 2003 volle onorare Craxi con un monumento, si discute di sostituire la statua per l’esponente del Psi. La proposta, originale, di rimpiazzare la figura di Craxi con una statua dell’attrice Manuela Arcuri è stata fatta da Paolo Sordi, ex capogruppo di maggioranza e consulente dell’attuale sindaco Roberto Simoncini (Udc) a guida di una giunta di centrosinistra
«Perchè – dice il consulente Sordi – non acquistare la statua della bella Arcuri e collocarla nella piazza centrale di Aulla? Ovviamente al posto di quella di Bettino Craxi». Una proposta ispirata dalle polemiche dei giorni scorsi in Puglia dove il Comune di Porto Cesareo ha deciso di rimuovere la statua con la Arcuri sul lungomare. La scultura, inaugurata il 19 luglio 2002, voleva rappresentare la moglie del pescatore che attende il ritorno del marito dal mare. Ma proprio la rivolta delle mogli dei pescatori salentini, che non si sentivano per niente rappresentate dalla diva Manuela, ha costretto dopo otto anni il Comune di Porto Cesareo alla resa. La statua è stata tolta il 30 marzo scorso. E ora Aulla sembra pronta ad aspettarla a braccia aperte.
IL NO DELL’EX SINDACO – «Dio ci ha dato Craxi, guai a chi lo tocca. La statua di Bettino non si deve spostare da Aulla». È la secca risposta di Lucio Barani, ex sindaco di Aulla, oggi parlamentare socialista nel Pdl, che commenta così l’intenzione della nuova amministrazione del Comune cittadino che vorrebbe sostituire la statua di Bettino Craxi con quella di Manuela Arcuri. «La statua della Arcuri ad Aulla? – si chiede Barani -. No. La preferiamo dal vivo. Noi socialisti siamo per le cose più concrete. Se l’Arcuri, bella e bravissima attrice, dovesse decidere di venire ad Aulla la accompagnerei io in vista fra le meraviglie della nostra terra». «Insomma – conclude Barani – noi, a differenza di altri, con le cose di plastica o di marmo non ci divertiamo».