A cominciare dal settore sociale, Carrara sarebbe una città morta, così la pensano gli aderenti al Circolo Giordano Bruno. La politica perseguita nella ribattezzata Necropolis non si differenzierebbe affatto da quella di una città di centro destra, e a dimostrarlo sarebbe l’assoluta assenza dell’Amministrazione di fronte a problematiche rilevanti, quali l’emergenza abitativa, l’integrazione multiculturale, l’emarginazione sociale. La mancanza di spazi di aggregazione inoltre rischierebbe di portare al fallimento anche il progetto ZTL, di cui il Comune si servirebbe soltanto per offrire manifestazioni sporadiche e di facciata. “L’ultima vicenda dell’esclusione del Centro Underground dalla possibilità di offrire un servizio qualificato e alternativo ai giovani della città”, afferma il comunicato, “la dice lunga sull’arretratezza culturale e sulla mancanza di un serio piano di qualificazione dei servizi. L’Amministrazione ha infatti scelto di assegnare gli spazi ad una nuova associazione che eroga semplicemente formazione professionale”. E l’inagibilità della biblioteca civica avrebbe, secondo il circolo, aggiunto un altro tassello ad un progressivo deterioramento, in quanto i ragazzi di Carrara, per poter usufruire dei servizi bibliotecari, dovranno andare dai “gesuiti”: non solo quindi verrebbero obbligati a recarsi in un luogo amministrato dalla curia, ma ciò penalizzerebbe anche gli stessi giovani del Centro ANSPI che usufruivano di quello spazio per le loro attività. “E intanto la città langue”, prosegue il comunicato invitando a partecipare alla manifestazione di sabato, “la sera è sempre più deserta, male illuminata e priva di qualsiasi locale in grado di offrire un luogo di aggregazione. Si parla tanto di sicurezza”, concludono e s’interrogano dal circolo, “ma qual è quella che offre Carrara a dei ragazzi che di sera volessero avventurarsi nel centro storico alla ricerca di qualche luogo alternativo alla tv ?”