Ancor prima di conoscere il nome del vincitore di queste elezioni regionali 2010, il dato più eclatante è stata la bassa affluenza alle urne: oltre un italiano su tre non è andato a votare, una tendenza che già era stata evidenziata ieri dai dati parziali ed è pienamente confermata dal dato finale. L’affluenza a queste elezioni regionali si è fermata al 64,8 per cento, con un calo di otto punti percentuali rispetto alle regionali del 2005 dove era arrivata ad un 72,7 per cento. In Toscana per scegliere il settimo presidente che succederà a Claudio Martini e, di conseguenza, rinnovare i 55 consiglieri, si sono recati alle urne circa 1.768 mila votanti, il 60,9 % degli aventi diritto; in sostanza un 10% circa di punti percentuali in meno rispetto al 2005, quando l’affluenza era stata del 71,4%.
Nello specifico, la provincia apuana è stata quella dove si è votato di meno rispetto alla Toscana: l’affluenza alle urne è stata del 52,7% dei votanti, ovvero 93.350 cittadini, un calo di quasi il 10% rispetto al 2005 dove la percentuale era del 64,43%. A Massa ha votato il 53,8% degli aventi diritto; a Carrara il 49,5%. Dai dati possiamo leggere una sostanziale stanchezza della politica. Dalla sala stampa del Viminale il ministro dell’interno Roberto Maroni ha sottolineato che il sensibile calo dell’affluenza al voto e’ “un segnale di disaffezione dei cittadini”. Gli elettori, dal canto loro, sui social network hanno rilasciato dichiarazioni e commenti su queste politiche. Così motivano la loro astensione: “non siamo andati a votare perché nessun partito ci rappresenta”.