Stefano Idda, 31 enne sassarese, è stato arrestato a Sibius, in Romania, dove risiede da diversi mesi,  per un cumulo di pena: l’ordinanza è stata richiesta nei giorni scorsi dal Tribunale di Massa Carrara. Il giovane aveva infatti collezionato diverse condanne per truffa ed estorsione, lasciando il segno in mezza Italia: vittime preferite dei ricatti hard i sacerdoti. Finisce così la vicenda, intricata, del “ricattatore seriale” dei preti, tra Sassari, San Pantaleo, Livorno e Piacenza, dove mise a segno il suo ultimo colpo: oltre 270 mila euro sfilati ad un sacerdote piacentino tra l’inizio del 2008 e la fine dell’anno. Tutto cominciò a Sassari con un sacerdote di San Giovanni Bosco: 5000 euro per non far arrivare all’Arcivescovado delle cassette compromettenti, di rapporti sessuali tra l’uomo di chiesa e il suo chierichetto.  In quella occasione finì con una condanna a 18 mesi, patteggiata per non arrivare al processo, e con il prete che prima affermò davanti ai carabinieri di avere intrattenuto una relazione con il giovane e successivamente ritrattò davanti al sostituto procuratore. Nella fase d’inchiesta i militari scoprono che di cassette compromettenti non ce n’era traccia.  Altri blitz riuscirono nel corso dei mesi a San Pantaleo e Livorno: nel primo caso si presentò come fondatore e presidente di un’associazione di volontariato per il trasporto di disabili, portandosi via un bottino di 1800 euro; a Livorno Idda si presentò invece come il beniamino di un arcivescovo per ottenere 3500 euro: in quel caso il vaglia fu incassato in un ufficio postale in provincia di Massa Carrara e così partirono le indagini della Procura. Ma Idda verrà ricordato sopratutto per l’ultima truffa: il colpo grosso a Piacenza dove si era trasferito con la compagna, Emilia Timea Hiciu, una giovane romena all’epoca 24 enne; qui la vittima fu il parroco della Chiesa Santissima Trinità; Idda chiese il pagamento di decine di migliaia di euro per evitare un presunto scandalo a luci rosse; il prelato fu ricattato con un  filmato di festini omosessuali, risultati poi anche in questo caso inesistenti, riuscendo a scucire al parroco ben 10 bonifici sul conto di una banca di Bucarest, intestato alla fidanzata. Il finale un paio di giorni fa, a Sibiu, in Transilvania dove è finita la carriera di Stefano Idda, tormento delle tonache italiane.