“Lavoro, fisco, cittadinanza, cambiare si può”. Insomma, il famoso Yes, we can della campagna elettorale del presidente americano Obama viene così ripresa dalla Cgil come slogan della sciopero generale in programma domani e al quale stanno aderendo più gruppi. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è sinistra ecologia e libertà che sfrutta la manifestazione di domani, per battersi in difesa dell’articolo 18 e dello Statuto dei lavoratori. “Se ci vogliono sotto un ponte ci troveranno sopra un tetto” recita il volantino di adesione allo sciopero che gli aderenti a sinistra ecologia e libertà hanno distribuito questa mattina a Massa. Un volantinaggio in cui si parla dell’intenzione del Governo di rendere più facili i licenziamenti individuali tramite la possibilità dell’arbitrato, mentre il discusso articolo 18 impedisce il licenziamento senza giusta causa. E’ soprattutto per questo che il partito si appella a cittadini e lavoratori a battersi e partecipare alla mobilitazione che partirà dallo stabilimento Eaton. Ma lo stesso appello lo lancia la federazione della sinistra, secondo cui lo sciopero generale della Cgil, diventa “una battaglia di civiltà contro i segni sempre più marcati di degrado della società politica e civile animata ormai degli scandali.  Ci opponiamo insieme alla CGIL”, scrive la federazione, “all’obiettivo di questo governo e di questa maggioranza di rendere i lavoratori pura merce ricattabile dall’impresa”. Ma non solo, tra gli altri, domani ci sarà anche la rete degli studenti che parla di uno scenario che “drammatico” per il Paese accentuato dalle politiche di Governo. Ma loro scendono in piazza anche per difendere l’istruzione pubblica scolastica e universitaria e per mettere al primo posto dell’agenda della politica italiana l’investimento sull’istruzione, la chiave per uscire dalla crisi e per la difesa del futuro dei giovani.