Continuano a preoccupare ed allarmare i dati occupazionali in Provincia di Massa Carrara, in particolare la riduzione ad un anno dall’inizio della ‘grande crisi’ del numero di lavoratrici e lavoratori occupati, in termini assoluti, è pesante e significativo, si parla di un meno 1196.         Scendono gli operai – 907 unità, gli impiegati – 307, apprendisti – 92, gli impiegati part time – 21. Gli unici segni in controtendenza sono i dirigenti + 17 e gli operai part time + 132. Continua dunque la grande discesa degli occupati nel  mondo del lavoro, con un tonfo pesante degli operai, appena attutito dall’aumento degli operai part time, come forse un tentativo di resistere alla crisi con una risposta di flessibilità. Sostanzialmente stabili i dirigenti peraltro presenti con una presenza assai modesta. Occorre inoltre ricordare il dato da noi rilevato recentemente dalla cisl di Massa Carrara che evidenziava come nella provincia apuana  il numero di dipendenti in cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga ammonti a 1079 unità.  Una situazione davvero critica di cui si ha discusso alcuni giorni fa la Commissione regionale tripartita che ha  rivisto e ampliato il sistema di incentivi predisposti per favorire l’occupabilità e la stabilizzazione. Nel dettaglio è stato deciso di elevare l’importo dei contributi regionali previsti per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori in mobilità, per la stabilizzazione, per l’assunzione di donne over 30  e di giovani laureati fino a 35 anni. In tutti e quattro i casi si passa da 4.000 a 6.000 euro per il full time e da 2.500 a 3.000 euro per il part-time. Per l’assunzione di lavoratori in mobilità e la stabilizzazione il contributo cresce del 20% nel caso di donne over 45 e uomini over 50. Per i giovani laureati nel caso di assunzione a tempo determinato, il contributo è di 3.000 euro e se al termine del contratto il lavoratore viene stabilizzato, l’azienda riceve un ulteriore contributo di 3.000 euro.