Una giustizia più rapida ed efficiente che garantisca processi veloci e uguaglianza per tutti i cittadini: è il sogno di tanti che si rivolgono alla macchina della giustizia e sono costretti ad attendere anni per avere risposte. Le organizzazioni sindacali Fp Cgil intervengono su questo annoso e spinoso problema, anche a fronte del fatto che nei giorni scorsi si è parlato a lungo di processo breve. La giustizia italiana si sa, non gode di buona fama: personale insufficiente, vicino alla pensione e fortemente demotivato per la mancata riqualificazione, strutture precarie, mancanza di mezzi e risorse.

 Ricordiamo che lo scorso 5 febbraio c’è stato lo sciopero della dei lavoratori della giustizia, “un successo”, ha commentato la Cgil, che ricorda come le questioni poste a base della mobilitazione costituiscano i veri problemi da risolvere per dare ai cittadini italiani il diritto a una giustizia rapida, efficiente e giusta. Il sindacato invita il governo a rispondere se davvero ha intenzione di velocizzare i processi e incrementare gli organici, “perché queste – commenta la Cigl – sono le vere esigenze”. La protesta dei lavoratori della giustizia non si limita solo alla denuncia di un contratto che dequalifica il personale e non risponde alle giuste rivendicazioni di carattere professionale, ma vuole anche chiedere il diritto ad un servizio dotato di risorse finanziarie e di personale adeguato.

I sindacati proseguono nelle iniziative di protesta  e lo fanno attraverso la pubblicazione di un opuscolo sul malfunzionamento della giustizia in Italia. La riforma in tal senso puntava ad investire sulla professionalità del personale e a 3000 nuove assunzioni. Intenzioni che sono state smentite poi dalla finanziaria, commentano i sindacati, che chiedono di difendere la giustizia e i diritti di chi ci lavora e fanno appello al governo perché mantenga gli impegni che si è assunto con il Decreto 2010/13 sulla giustizia.